Federica Masolin: “La F1, un mondo maschile ma non maschilista. L’incidente di Jules Bianchi, il momento più difficile” (Video)
Federica Masolin ha presentato a TvBlog la nuova stagione motoristica di Sky: “Ogni anno è sempre come il primo giorno di scuola”.
In occasione della presentazione ufficiale della stagione motoristica 2022 di Sky, che includerà la F1, la MotoGP, la Superbike, la Formula E, il Rally, la Indycar, la nuova sfida a quattro ruote di Valentino Rossi e tanto altro, noi di TvBlog abbiamo intervistato Federica Masolin.
Conduttrice degli approfondimenti del pre e del post gara dei Gran Premi di F1 dal 2014, la giornalista e conduttrice di Sky Sport ha fatto un bilancio di questi anni nei quali ha viaggiato per il mondo con il circus di F1, condividendo le proprie sensazioni per questa nuova imminente stagione.
Federica Masolin: le dichiarazioni per la nuova stagione di Sky Motori
Quali sensazioni si provano prima dell’inizio di una nuova stagione di F1?
È un po’ come il primo giorno di scuola, sei super carica, felice, emozionata, ti prepari con la stessa sensazione. Rivedi gli amici del paddock, che è come un paesone itinerante con gli stessi abitanti che si muovono in giro per il mondo, ritrovi tante facce che, durante l’inverno, avevi un po’ perso… È molto bello ritrovare il lato umano della F1 che è quello che cerchiamo di trasmettere anche a chi ci guarda da casa. La F1, è vero, è uno sport che muove tanti soldi, è uno sport super tecnologico ma c’è anche tanta passione, elemento determinante, e umanità, l’umanità di riconoscersi e ritrovarsi che è la cosa più bella. La cosa che mi manca di più è il contatto diretto con i protagonisti, con le persone, i meccanici, i piloti, gli addetti stampa, chiacchierare con loro di questa stagione che sarà molto stimolante dal punto di vista del racconto.
Anno dopo anno, quanto può essere difficile confermare la qualità degli anni passati e offrire qualcosa di nuovo ai telespettatori?
È facile, se posso usare questo termine. Per il nostro gruppo di lavoro, è uno stimolo sapere che c’è tanta gente che ci segue ma è facile perché facciamo quello che amiamo, assecondiamo una passione nel nostro lavoro. Trovare gli stimoli può sembrare non semplice, le stesse gare, gli stessi posti, e invece è il contrario, perché ogni Gran Premio ha la sua storia e ogni pilota ha il suo modo di approcciarlo. Noi cerchiamo di cogliere le sfumature, al di là del fatto che la pista sia sempre quella. Ci piace trovare e raccontare storie. È bello e stimolante farlo in un mondo come quello della F1.
Tra le tante novità che Sky Motori offre quest’anno, quale contenuto in particolare raccomanderesti?
Un po’ tutti! L’Indycar mi fa impazzire, il Rally, anche dalla tv, ti dà adrenalina, ti dà la sensazione di quanto i piloti siano matti! Ci sono le W Series, con le donne, e da donna, non posso che sottolineare quanto sono felice che Sky abbia deciso di investire su property dedicate alle donne. E poi c’è Valentino Rossi sulle quattro ruote che sarà sicuramente qualcosa di speciale. Valentino è come la Nazionale, non si può non seguire.
A proposito di W Series, il mondo dei motori è ancora un mondo, tra virgolette, molto maschile o si è raggiunta una parità?
È un mondo maschile ma non è un mondo maschilista e già questo mi sembra qualcosa di bello da sottolineare. È un mondo che si è aperto tanto e che si sta aprendo molto alle donne. Noi abbiamo Mara Sangiorgio, ci sono io, tante tv nel mondo hanno giornaliste che seguono il circus della F1, cominciano a vedersi sempre più ragazze tra i meccanici o gli ingegneri. Non l’ho mai trovato maschilista. È un mondo che, di primo acchito, può sembrare per soli uomini ma ce ne intendiamo anche noi ragazze, di macchine e motori…
Facendo un bilancio di questi anni di F1, qual è stato il momento più divertente che hai vissuto e il momento più difficile, emotivamente parlando?
Di momenti divertenti, non ne ho uno ma un milione perché ho la fortuna di lavorare con Davide Valsecchi che è un amico, ci divertiamo, abbiamo un milione di aneddoti, anche con Marc Genè, Jacques Villeneuve… Abbiamo fatto il giro del mondo, abbiamo vissuto tante avventure molto divertenti. L’evento che mi ha toccato di più, invece, è stato l’incidente di Jules Bianchi e la sua morte. L’incidente del 2014 in Giappone è un evento che non dimenticherò mai, probabilmente non lo supererò mai, era il mio primo anno in giro con la F1, Jules era un ragazzo speciale, un amico per tutti noi. Ho fatto i conti con la realtà del motorsport che può essere molto pericoloso e mi ha scosso tantissimo. Non ne parlo con particolare facilità ma mi piace ricordare Jules perché era un ragazzo speciale.
Il finale movimentato di Abu Dhabi ha riacceso l’interesse per la F1. Che stagione ci aspetterà, la Ferrari tornerà ad essere competitiva, secondo te?
La stagione sarà pazzesca. Ancora non ci siamo ripresi da quel finale, un ultimo giro dal quale ne è uscito anche un docufilm che andrà in onda su Sky e che neanche il miglior sceneggiatore avrebbe potuto scrivere. Quest’anno, sono cambiati i regolamenti, si parte da zero, le macchine sono tutte completamente nuove, c’è la voglia di Hamilton di rifarsi da quella che, secondo lui, è stata una beffa, Verstappen che vuole dimostrare di essere il campione del mondo, la voglia di rivalsa di piloti come Ricciardo. E poi ci sono le Ferrari, che non vincono dal 2007, non hanno fatto mistero che, nelle ultime due stagioni, hanno lavorato affinché questa macchina potesse essere competitiva e dare la possibilità a Leclerc, un talento indiscusso, di poter vincere il mondiale. La sensazione è che la Ferrari possa fare molto bene.
Nel video, trovate le dichiarazioni integrali di Federica Masolin.