Home Fedele Confalonieri su Santoro: «Fargli un’offerta? E D’Addario e Ciancimino?»

Fedele Confalonieri su Santoro: «Fargli un’offerta? E D’Addario e Ciancimino?»

Il Presidente di Mediaset scherza su Michele Santoro.

pubblicato 23 Settembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:23


Fedele Confalonieri si lascia andare a battute di spirito su Michele Santoro. E non si può certo dire che al conduttore e giornalista, nonostante la fuoriuscita dalla Rai, manchi la visibilità. Domani, come abbiamo annunciato, sarà all’interno della prima puntata della nuova stagione di Tv Talk (l’intervista è registrata, abbiamo già qualche dichiarazione).

Oggi si prende le stoccatine di Confalonieri, il presidente di Mediaset che, in un incontro all’interno del Festival del Diritto a Piacenza (con Lucia Annunziata dice:

Potrei anche fare un’offerta a Santoro ma come faccio? Porto la D’Addario e Ciancimino in trasmissione? Un po’ di queste cose devo tenerle conto.

Confalonieri non nega la sua stima professionale per Santoro (sembra che lo stimino tutti, ora che se ne sono liberati, almeno nella tv che conta: da Masi a Vespa per arrivare a Confalonieri), lo definisce un cavallo di razza e spiega:

A Santoro come giornalista tanto di cappello poi posso anche criticarlo su altre mille cose. Adesso è andato via dalla Rai e farà una trasmissione su altri canali che avrà senz’altro successo. E’ bravo, è uno che ci sa fare, sa anche sfruttare l’idea politica e sa anche fare il martire. Potrei anche fargli una proposta ma come faccio?

Già. Come fa?

Non può. E quindi, perché parlarne?

E come facciamo, noi che la tv la guardiamo, noi che abbiamo seguito tutti gli altarini, a continuare a sorbirci queste storie? Santoro è bravo a fare il martire: è vero. Lo fa e lo fa anche perché la situazione politica televisiva glie lo concede, anzi, lo rende martire (se escono intercettazioni telefoniche in cui il premier sollecita Masi per liberarsene, uno che deve pensare?)

Santoro è un bravo giornalista: lo è stato per anni, sicuramente, prima di lasciarsi infinocchiare all’interno della logica degli ascolti, che lo ha trasformato in un bravo conduttore di una trasmissione in cui, fatalmente, si parlava più di Berlusconi che altro. Non è certo lui che ha creato questa situazione. Se mai, l’ha cavalcata. Così come continua a cavalcare la retorica – ormai stucchevole – del giornalista della Rai.

Ma anche riderci su insieme a Confalonieri, personalmente mi sembra un po’ troppo. Non ci trovo nulla da ridere.

Michele Santoro