Torna la “storia vera” di Noah Hawley: Fargo 4 su Sky e Now Tv punta anche sugli italiani
Nella Kansas City degli Anni 50 due famiglie dedite ad attività criminali, tra cui una italiana, raggiungono una tregua che rischia di saltare…
Fonte: Elizabeth Morris/FX
Quanta Italia c’è nella quarta stagione di Fargo? La risposta la si intravede già nei primi minuti dei nuovi episodi dell’attesa serie antologica, che torna dopo lo slittamento (causa Covid-19) della primavera scorsa: l’appuntamento è da oggi, 16 novembre 2020, alle 21:15 su Sky Atlantic ed in streaming su Now Tv (oltre che on demand su Sky).
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Dicevamo, l’Italia: Fargo 4 -che porta nuovamente la firma di Noah Hawley, creatore della serie ed in questa stagione anche regista dei primi due episodi- torna indietro nel tempo e ci racconta la faida tra una famiglia italiana ed una afro americana nella Kansas City degli anni Cinquanta.
C’era una volta “una storia vera”
Un sistema che continua a funzionare trent’anni dopo, anche se le famiglie in questione cambiano: facciamo così la conoscenza di Loy Cannon (Chris Rock), gangster artefice della Cannon Limited, impresa specializzata in attività poco lecite, e di Donatello Fadda (Tommaso Ragno), italiano di prima generazione giunto in America dalla Sardegna con i soldi guadagnati dall’uccisione di alcuni anarchici per conto del Governo.
La morte di Donatello, però, cambia le carte in tavola: suo figlio Josto (Jason Schwartzman) raccogliere le redini dell’attività di famiglia, cercando di mantenere la pace con Loy. A scombussolare le cose, però, l’arrivo negli Stati Uniti di suo fratello Gaetano (Salvatore Esposito), molto meno diplomatico e noto per la sua crudeltà.
La faida tra le due famiglie viene raccontata dal personaggio di Ethelrida Pearl Smutny (E’myri Crutchfield), sedicenne figlia dell’impresario di pompe funebri Thurman (Andrew Bird) e di Dibrell (Anji White). Una ragazza che punta tutto sull’educazione per sfuggire al suo destino e che lungo il suo percorso s’imbatterà nella vicina di casa Oraetta Mayflower (Jessie Buckley), infermiera che ama definirsi “Angelo della Misericordia” e che lavora nello stesso ospedale in cui cuore Donatello…
Fargo 4, più gangster story che dark dramedy
Delle quattro stagioni finora prodotte di Fargo, la quarta (composta da undici episodi) è la più spiazzante di tutte. Se il genere conduttore delle prime tre stagioni poteva sempre essere ricondotto dalla dark dramedy e quindi ad una storia capace di avere elementi di suspense e di drama dentro però un contesto cinico ben definito, ora Hawley ha deciso di osare qualcosa di differente.
Fargo 4 è infatti e soprattutto una gangster story, che fa della lotta per il potere dei Fadda e dei Loy la sua colonna portante. Il dark humor che pervadeva le passate stagioni, seppur presente anche in queste, si fa meno sentire, per lasciare spazio ad una storia che promette fin dai primi episodi di essere più intricata e regalare sensazioni differenti.
Hawley lavora anche per dare maggiore risalto ad un tema caldissimo come quello dell’immigrazione e dei pari diritti, ovviamente declinandoli sempre in modi che solo una serie tv come Fargo sa fare. L’America che lo sceneggiatore ci racconta è fatta di persone che vi sono arrivate da giovani e hanno conquistato il proprio posto o di persone che il proprio posto se lo devono ancora conquistare, tra pregiudizi razziali e destini da soverchiare.
La vera novità di Fargo sta proprio qui: la quarta stagione non vuole solo essere intrattenimento originale, rinfrescante e costruito secondo le regole del genere, ma si spinge oltre fino a fare da specchio dei tempi attuali. Riflettendo in un passato non troppo lontano disagi, ingiustizie e discriminazioni, Hawley ci fa tornare ai giorni nostri con la consapevolezza che certe battaglie non sono mai finite: il cambiamento lo si fa insieme, non divisi.
Parliamo degli italiani di Fargo 4
Tornando alla domanda di apertura: c’è tanta Italia nella quarta stagione di Fargo. Un’Italia rappresentata da quattro attori che portano all’esterno ed al pubblico statunitense un po’ della nostra eccellenza. Ecco che, allora, godiamo nel vedere Tommaso Ragno (Il Miracolo, Il Tredicesimo Apostolo, Baby, 1993) indossare le vesti di Donatello Fadda.
Direttamente da Suburra-La serie, invece, Francesco Acquaroli (l’ormai ex Samurai) è Ebal Violante, consigliere di Donatello a cui tocca prendersi in carico i suoi due figli, Josto e Gaetano. A quest’ultimo dà volto Salvatore Esposito: per l’attore reso famoso da Gomorra-La serie un’altra ottima prova di attore che ne dimostra la versatilità e l’attenzione.
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Infine, Gaetano Bruno (La Porta Rossa, Non Uccidere, Made in Italy, Il cacciatore 2) è Costant Calamita, scagnozzo dei Fadda, personaggio all’apparenza gentile ma che nasconde una spietatezza senza confini. Certo, la produzione avrebbe potuto affidarsi a numerosi altri interpreti nostrani per dare vista alla famiglia Fadda, ma questi quattro attori riescono a ricordare allo star business americano che anche gli italiani sanno il fatto loro.