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Famiglia Cristiana: «Fiorello straparla». Commento reazionario alla gag sul profilattico e a Benigni

Il settimanale cattolico spara a zero contro Benigni e Fiorello

pubblicato 6 Dicembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 01:22


Arriva un incredibile commento, che non si può esitare a definire reazionario, di Famiglia Cristiana su #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend: il settimanale paolino attacca Fiorello per l’inno del corpo sciolto di Benigni e per la gag sui preservativi.

Del primo si è già detto: era eversivo 30 anni fa. Adesso è una sorta di amarcord, di reminiscenza, di ricordo di un’eversione che non c’è più. Della seconda anche, si è detto: per una Rai puritana, al cui interno circolano e-mail che parlano dell’inopportunità dell’uso della parola «profilattico» ci voleva un conduttore che, forte dei suoi milioni di share, usasse quell’ascolto per ricordare ai pischelli che la prevenzione non è un male, che gli anticoncezionali esistono e che si possono utilizzare, che il sesso è di questo mondo e non di quell’altro.

Peccato che, nell’unico momento in cui Fiorello sia davvero uscito dal seminato – facendo assolutamente bene, a giudizio del sottoscritto. Così come ha fatto bene a ricordare l’alluvione in Sicilia, colpevolmente e vergognosamente dimenticata dai media, che si autodigeriscono nel flusso delle notizie -, eccola lì, la reazione scomposta della frangia cattolica che non può perdonare al conduttore di essere andato oltre la buona creanza dei buoni valori del buon cristiano. Sul settimanale, infatti, si legge:

Certo ci voleva del coraggio. Ma senza coraggio non c’è trasgressione. E dalla capacità di trasgredire si giudica la statura di un artista. Così anche Fiorello, finalmente, si adegua. Già accusato di fare una tv nazional popolare, perfino adatta alle famiglie – l’imputazione è grave, non sottovalutiamone il peso – porta adesso la trasgressione alle alte vette dello share. […] Non solo fa cantare a Benigni l’elogio della cacca e dei suoi modi di produzione, creando una breccia nel conformismo imperante. Ma pronuncia la parola vietata, profilattico, e per di più ne fa una tematica da coro, coinvolgendo un pubblico che davvero non sapeva di dover osare tanto. E la domanda infernale al direttore Mazza, brividi in platea: l’ha mai usato, lei, il profilattico? Lo sventurato piegò il capo.

Evidentemente il settimanale cattolico ha preso la doppia gag – che fa leva su due pulsioni assolutamente naturali – davvero sul serio. E non è bastato nemmeno l’omaggio iconografico a Giovanni Paolo II a placarne le ire.

Perché l’articolo non si ferma qui e prosegue con toni accesi, dopo aver sottolineato che probabilmente quella del profilattico “vietato” era una non-notizia, visto che proveniva da una mail interna e non da direttive dall’alto.

E prosegue così:

Usciamo dallo scherzo sull’Aids, sulla prevenzione, sui mali dell’Africa e su quelli di aree più evolute sui risvolti morali e religiosi insomma su problemi vitali per il divenire umano si discute da gran tempo, nella pubblicistica corrente come nelle sedi più elevate. Dibattito teso e spesso drammatico, condotto comunque con argomentazioni che spaziano dall’etica alla medicina, fino ai dogmi della fede.

Trasformare una simile dialettica in cori ridanciani, invitare il pubblico a sghignazzare, tirarla lunga con battute e allusioni, scivolare sul pruriginoso, questa non è trasgressione. E’ goliardia retrodatata, cattivo gusto. E mancanza di rispetto per le famiglie, a cominciare da quei tanti ragazzi che d’abitudine non seguono la tv ma accorrono quando c’è Fiorello. Che non sa di essere in cattedra e, per una volta che fa lezione, straparla.

Tutto questo per un profilattico e per una canzone sulla cacca. Incredibile, no? Ci voleva Famiglia Cristiana, per far difendere a spada tratta Fiorello dal sottoscritto.

Ma battute e autoreferenzialità a parte, quel che è stato pubblicato dal settimanale non fa che confermare concetti ampiamente sviscerati su queste pagine. Per esempio, il fatto che la moralità (spesso falsa e ipocrita) dell’italietta televisiva (e non solo) è ad un livello tale per cui anche dire “preservativo” e “cacca” diventa trasgressione.

Chissà cosa direbbe, Famiglia Cristiana, del monologo sui dieci comandamenti di Carlin.