Fake Show – Diffidate delle imitazioni è purtroppo un programma vero che scopiazza ovunque
Max Giusti torna nel prime time di Rai 2 nell’ennesimo game show per vip.
Il più brutto spettacolo dopo il week end: si potrebbe definire così Fake Show, nuova proposta del prime time di Rai 2. Uno sconclusionato viavai di imitatori che attinge a un elenco infinito di programmi.
Già il calcio d’inizio non è dei più fortunati: il conduttore Max Giusti si presenta con un monologo autocelebrativo con qualche sciagurato taglio nel montaggio. Se Giusti si fosse avventurato con più coraggio sul problema delle morti dei personaggi in repertorio ne sarebbe uscito sicuramente qualcosa di interessante, ma il nostro ha preferito subito tramortire il pubblico con il suo Diego Abatantuono e un gestaccio non esattamente da prime time (prima aveva pronunciato anche una parolaccia).
Più tardi, con la presentazione del parterre degli ospiti, si scopre che siamo davanti all’ennesimo game show con i vip. Per la prima puntata, ecco quindi i PanPers, Francesca Manzini, Rossella Brescia, Valeria Graci, Filippo Bisciglia, Peppe Iodice.
E le imitazioni? Un pretesto per ricreare in studio il solito villaggio turistico anni Novanta, una caciara che guarda a diverse trasmissioni. La prova karaoke, con i concorrenti impegnati a intonare brani imitando le voci di artisti famosi, era un gioco già visto in Name that tune. Per il resto il debito più grande di Fake Show è con Stasera tutto è possibile. Ma non mancano punti di contatto con Tale e Quale Show; soprattutto con Tali e Quali, la versione nip.
D’altronde, si sa, in televisione nulla si crea e nulla si distrugge, ma a distinguere la creatura di Max Giusti dai suoi simili un elemento c’è, ovvero la noia. Tra very important person che si fanno complimenti per imitazioni discutibili e una sequela infinita di Renati Zeri in una gag senza alcun senso, è davvero difficile sopravvivere alle oltre due ore di un programma così anacronistico.
Unica nota di merito: il sottotitolo “Diffidate delle imitazioni” invece dell’abusato e scorretto “Diffidate dalle imitazioni”. L’Accademia della Crusca ne sarà contenta.