Coronavirus, Valentina Petrini conduce Fake da casa sua: “Cerchiamo di tenervi compagnia” (Video)
Il coronavirus non ferma Fake. Valentina Petrini conduce il programma dal salotto di casa: “Vivo a Roma e sono incinta alla trentaquattresima settimana”. Bertolino in studio a Milano lancia una frecciata a Fiorello e Amadeus: “Restano a casa, ma col bonifico di Sanremo”
In onda da casa sua. E’ accaduto a Valentina Petrini che mercoledì ha condotto Fake-La Fabbrica delle notizie dal salotto della propria abitazione romana.
Se L’Assedio aveva in precedenza alzato bandiera bianca, così non è stato per il programma ‘anti-bufale’ di Nove, capace di far convivere cinque persone in contemporanea. Oltre alla Petrini c’erano infatti Luca Sofri (pure lui a domicilio), Paolo Attivissimo (da Lugano) e, negli studi di Milano, Enrico Bertolino e Matteo Flora.
In apertura di trasmissione, è stata la stessa giornalista a raccontare “l’ansia ed il panico” che hanno attraversato la redazione negli ultimi giorni: “Siamo una piccola squadra che cerca di tenervi compagnia. Quando sabato la situazione è precipitata è stato complicato decidere cosa fare. Se andare in onda o no e come andare in onda. Io vivo a Roma, sono incinta alla trentaquattresima settimana. E’ importante ascoltare la voce di chi ci dice di restare a casa e ci è sembrato un messaggio importante quello di andare in onda da casa: continuiamo la nostra vita ma nel rispetto delle regole”.
Io da casa,@lucasofri e @disinformatico da casa, in studio @lastknight @enricobertolino Grazie a tutta la squadra per aver gettato il cuore oltre l’ostacolo! #Fake #LaFabbricaDelleNotizie alle 23 su @nove commentate, vi rispondo sempre #COVID19 #iorestoincasa #coranavirusitalia pic.twitter.com/FcGnxZAUdi
— ValentinaPetrini (@ValentinaPetrin) March 11, 2020
Nel corso del programma c’è stato anche spazio per una frecciata ironica di Enrico Bertolino rivolta ai vip protagonisti della campagna social #restiamoacasa:
“Mi associo, va bene. Ma quando l’ho vista fare ai miei amici, Fiorello e Amadeus, il primo pensiero è stato: sì, resto a casa, però mi è arrivato già il bonifico di Sanremo. Posso stare qua bello seduto, in una casa dove sento la voce della moglie che fa ‘vieni ad apparecchiare’ e sembrano a Versailles. Io invece mi metto nei panni di uno che non sa se gli arriva il prossimo stipendio e vive nel bilocale con l’angolo cottura dove mentre sta parlando gli bruciano le chiappe perché sta bollendo l’acqua o ha il figlio sotto la scrivania che gli stacca la connessione”.
Al di là di qualche inconveniente tecnico, la puntata ha superato brillantemente l’esame a dimostrazione di come la televisione possa comunque ingegnarsi di fronte ad uno scenario inimmaginabile fino a tre settimane fa.