FACCE ESTERREFATTE: YOU TUBE PPP E TV …
E’ andato molto bene il convegno dedicato a “Pasolini e la televisione” che si è svolto a Bologna e a Casarsa della Delizia in due fine settimana, l’ultimo dei quali fra il 20 e il 21 novembre. Ne abbiamo dato notizia su Tv Blog. Ero a Casarsa, cittadina frilana dove visse il giovane Pier Paolo
E’ andato molto bene il convegno dedicato a “Pasolini e la televisione” che si è svolto a Bologna e a Casarsa della Delizia in due fine settimana, l’ultimo dei quali fra il 20 e il 21 novembre. Ne abbiamo dato notizia su Tv Blog.
Ero a Casarsa, cittadina frilana dove visse il giovane Pier Paolo (nato a Bologna) e dove scrisse le sue prime poesie, i suoi primi testi per il teatro, usando spesso il dialetto locale. Avevo con me persone che tutti abbiamo ascoltato con grande interesse: Bruno Voglino, Giampaolo Gri, Damiano Cantone, Luciano De Giusti, Gianni Barcelloni, Peter Kammerer. Sono stati mostrati filmati e video in cui compare Pasolini come testimone del suo tempo e come protagonista di inchieste televisive particolarmente penetranti in Italia, indagini su terre e popoli lontani, immagini e parole che gli servirono come prologhi per alcuni suoi film.
Cosa è affiorato da queste giornate seguite da un pubblico, in gran parte di giovani? Che è giunto il momento di fare chiarezza. PPP ha pronunciato parole di fuoco contro la televisione e contro il potere che la manipolava, contro programmi e personaggi che preparavano il terreno a quel consumismo che il poeta-regista riteneva responsabile di tutto il peggio che stava capitando e che era in arrivo prepotente nella società italiana. Ma, nello stesso tempo, l’ha fatta con grande pudore, pulizia, chiarezza. E’ andato in certi talk show del’epoca-non si chiamavano così- e ha preso posizioni insolite. Una di queste l’abbia ricordata: il rifiuto ad Enzo Biagi, che lo interrogava, di mettersi per così dire in piazza e rischiare di persona, oltre che di non essere capito dal gran pubblico. Era il programma “Terza B: facciamo l’appello” sospesa nel 1971 e finalmente trasmessa dopo la morte nel 1975, alla memoria.
Di fronte al pericolo di vedere sommergere lo stesso Pasolini ,e noi stessi, da una pur documentata ricognizione sul “catastrofista” Pier Paolo, siamo passati in molti al contrattacco. Abbiamo ricordato che Pasolini parlava di una tv prima del 1975 e quindi della riforma, una riforma le cui conseguenze hanno cambiato ma non migliorato la tv (Voglino); che Pasolini auspicava un intervento diretto dei partiti nelle responsabilità della tv, allora Rai, e che quel che accaduto con il massiccio ingresso dei partiti ha aggravato la situazione (De Giusti); che la tv oggi continua a peggiorare rispetto alle premesse e alle promesse, proponendo un’antropologia incontrollata e forse incontrollabile (Gri); e, infine, che le ricerche e le teorie del poeta-regista non hanno potuto incidere in una realtà di linguaggi e di contenuti qual è quella che abbiamo sotto gli occhi (Damiano). Peter Kammerer ci ha mostrato documenti italiani e stranieri
su Pasolini poco noti, tutti da studiare e ristudiare.
Per conto mio, cercando di non farmi complice di quell’identificazione in atto da anni tra Pasolini e il catastrofismo tv, non solo ho ricordato il suo lavoro, la sua passione, la sua voglia di fare tv, fortunatamente a suo modo; ma ho citato il frutto di una rapida ricerca che ho fatto personalmente su You Tube in vista del convegno.
Al di là dei frammenti direttamente pasoliniani, compreso quello ricavato da “Terza B”, ciò che mi ha colpito è l’uso che viene fatto da giovani frequentatori creativi di You Tube. Essi pescano abbondantemente nelle parole di Pasolini, lo citano con la sua stessa voce, con il suo tono profetico, sferzate, senza compiacenze sulla tv; ma lo “illustrano” con immagini tolte dalla tv e dalle tv di oggi, ottenendo risultati più che curiosi. Incroci utili. Non un uso velleitario e moralistico con la immagini che passano i conventi sboccati o svestiti delle tv ma un uso ragionato e meditato. E ciò proprio quando i ragionamenti, gli spunti riflessivi anche rapidi, le opiniuoni veloci, le idee sono sacrificati da scalette sbrigative, liquidatrici, insofferenti.
Ecco il punto. Pasolini personaggio di ieri ha le parole estreme per orientare e commentare immagini ancora più estreme di oggi, sapendo distinguere. Che a Casarsa, e a Bologna, grazie all’inziativa del Centro Pier Paolo Pasolini si possa stabilire che è auspicabile, da incoraggiare, qualche passo ancora più avanti ? Non bastano le denunce per capire perchè e come siamo “viziati” dalle tv di oggi e magari delle tv forver. Capire e diffondere la conoscenza e l’impiego delle tv (con montaggi o altro) è la vera risposta da dare.
Sotto, dunque, ragazzi, con le clip e le voci chi ha visto e vede lontano.
Italo Moscati