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Fabrizio 2009

Omaggiamo anche noi, contemporaneamente alla messa in onda di Fabrizio 2009 (speciale Che tempo che fa, su RaiTre – i dettagli qui – fino alle 23:30), Fabrizio De André. I commenti sono a vostra disposizione per parlarne, di questo straordinario artista e del bell’omaggio che il gruppo di Che tempo che fa gli sta dedicando,

11 Gennaio 2009 19:10

TvBlog Awards 2009

Fabrizio De Andrè

Omaggiamo anche noi, contemporaneamente alla messa in onda di Fabrizio 2009 (speciale Che tempo che fa, su RaiTre – i dettagli qui – fino alle 23:30), Fabrizio De André. I commenti sono a vostra disposizione per parlarne, di questo straordinario artista e del bell’omaggio che il gruppo di Che tempo che fa gli sta dedicando, insieme a Dori Ghezzi e a una parata di musicisti che si concluderà con un emozionante collegamento con il Porto Antico di Genova, dove si esibiranno Cristiano De Andrè e Mauro Pagani in Creuza de mä.

La regia, lo ricordiamo, è affidata a uno dei più quotati registi televisivi italiani, Duccio Forzano.

E, diciamolo, questa è televisione che ci piace. E’ ovvio, si respira emozione, è visibile sul volto di Fazio, è visibile anche sul volto di Dori Ghezzi. Ma va bene tutto.

Un tempo, intransigente, avrei detto che nessuno, nessuno dovesse celebrarlo e cantarlo, De André, ma oggi, vedendo questo spettacolo, penso che sia il tributo più giusto.


E va bene, va benissimo Luciana Littizzetto che dissacra, come di consueto, perché cosa fece, De Andrè se non dissacrare? Poteva permetterselo, lui, che cantava gli ultimi – come sta ricordando Ermanno Olmi – e gli esclusi, lui che, da ateo ma con la sua religiosità profonda ma non bigotta, non baciapile, conosceva il gusto del cantarle a tutti con un’arte sublime.

E così lasciamo andare i brividi, mentre interpretazioni azzeccate – altre forse un po’ meno – ci regalano le note di Faber in prima serata televisiva, una rarità assoluta. Lasciamoli andare con Amore che vieni, amore che vai. Con Fernanda Pivano in studio. Con Jovanotti da Spoon River e con l’inquadratura sulla lapide del Suonatore Jones che mi fa – letteralmente – sobbalzare sulla sedia.

E mi perdonerete, cari lettori. Mi perdonerete per questa recensione così emotiva. Faber merita questo e altro. Sicuramente non il silenzio. Sicuramente merita che la sua musica venga conosciuta e divulgata.

Divulgata attraverso le parole dei grandi o anche solo dei semplici fan. Per questo, come chiedono anche alcuni lettori, aggiungo in calce a questo post quello che scrive una nostra lettrice:

Ho 35 anni, sono di Roma, e la prima volta che ho conosciuto Fabrizio avrò avuto 7/8 anni. Ma non è stata la sua voce che ho sentito o una sua immagine che ho visto…Sono state le sue parole, per essere precisi quelli di ‘Bocca di Rosa’ scritte su una pagina dell’agenda di mia zia, lei stessa poco più che ventenne.
Erano frasi strane per me all’epoca, ma con una ‘musicalità’ che mi colpì subito anche se allora non sapevo neanche cosa fosse la ‘musica’.
Ho continuato a sfogliare le pagine di quel diario e conobbi ‘Il pescatore’, ‘Geordie’, ‘Il re fa rullare i tamburi’, ‘Andrea’….
Poi trovai le musicassette nel cruscotto della ‘126′ di mia zia, e quelle parole ebbero improvvisamente una Voce, un’anima, una magia.
Una costante che mi ha accompagnata, mi ha cresciuta, che è e che sarà per sempre nella mia vita.
Ho anch’io una mia agenda, molto più corposa di quella di tanti anni fa. Le canzoni di Fabrizio la riempiono in gran parte. Spero un giorno di poterla lasciare un giorno dimenticata, aperta per caso magari su ‘Dolcenera’ ed accendere nei miei figli lo stesso amore, la stessa dolce passione che questo poeta ha saputo accendere ad una bambina di tanti anni fa. Antonella

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