Fabio Fazio si racconta in un’intervista al Corriere della Sera e parla, oltre che di sé e del suo Che tempo che fa, anche dei progetti futuri. In particolare, di quelli con Roberto Saviano (che, come noto, rivedremo su La7 e non su RaiTre):
«Lorenza Lei, nell’incontro che ho avuto a giugno, mi ha detto che vuole assolutamente riportare Saviano in Rai. Vedremo. Intanto ora facciamo La7 (a maggio), poi chissà. Le cose hanno una stagione, non sono eterne. Di certo quello è stato un atteggiamento della Rai molto grave»
Nel corso dell’intervista, Fazio commenta anche quel che gli si imputa molto spesso. Ovvero, di essere troppo buono:
«Ormai c’è questa volontà sciocca e per me insopportabile del politicamente scorretto. Per non essere tacciati di moralismo si preferisce il cinismo. Ma le parole sono importanti. La scorrettezza come simbolo di coraggio serve per costruire monumenti a se stessi»
Si può anche essere d’accordo: d’altro canto, Che tempo che fa ha regalato, negli anni, ottimi momenti di televisione. Penso, per esempio, recentemente, all’accoppiata Lou Reed-Metallica, che non avrebbe mai trovato spazio in altri programmi mainstream italiani: ma gli esempi, andando a ritroso nel tempo, sono numerosissimi e di qualità (come prova, fra l’altro, la percezione degli utenti di TvBlog, che hanno premiato la squadra ai TvBlog Awards 2011). Ma ha regalato anche, soprattutto di recente, qualche promozione di troppo – il libro di ieri di Zucchero valga come esempio su tutti – e qualche intervista che, forse, avrebbe potuto essere condotta diversamente, fermo restando che Fazio conduce in un talk-salotto e non deve certo essere un watchdog giornalistico. Quello lo dovrebbero fare i giornalisti.