Chi l’avrebbe mai detto, pagare il canone per mantenere Fabio Volo come corrispondente estero (già ai tempi di Mtv conduceva Italo-Spagnolo scroccando la vacanza in tv). Per giunta dopo che il pubblico di RaiTre l’ha già rifiutato in seconda serata, dopo il flop di Volo in diretta. E’ questa una delle novità su cui punta Fabio Fazio per la prossima stagione, che lo vede riconfermassimo solo su RaiTre dopo un Festival appannato.
Intervistato da Tv Sorrisi e canzoni, il conduttore svela come cambierà Che tempo che fa:
“Che tempo che fa della domenica resterà pressoché immutato, mentre la puntata del sabato cambierà formula. S’intitolerà Che fuori tempo che fa e la condurrò a quattro mani con Massimo Gramellini. Analizzeremo i fatti della settimana mescolando informazione e intrattenimento, affrontando temi di cui poi la gente a casa può continuare a discutere quando va a tavola. Ci collegheremo con i corrispondenti delle sedi Rai all’estero e da Londra avremo anche Fabio Volo”.
Fazio ci tiene, poi, a rassicurare chi temeva l’addio di Luciana Littizzetto, alla luce del suo nuovo impegno da giudice e visti anche i segni di stanca sulla loro coppia di fatto, da lei manifestati post-Festival:
“Il nuovo impegno con Sky per ‘talia’s got talent si sovrapporrà solo in primavera. Luciana ha fatto benissimo a buttarsi in quella nuova avventura, credo che si divertirà un sacco. E il fatto che Sky abbia scelto lei dimostra che da quelle parti sono molto dinamici”.
Il conduttore ha, però, un sogno passatista su tutti:
“Voglio rifare Rischiatutto in prima serata. In fondo quel quiz era perfetto. Domande, risposte e via. L’ho già proposto alla Rai, aspetto una risposta. Il progetto iniziale era quello di un’unica puntata evento in autunno per celebrare Mike. Ma io sono convinto che potrebbe funzionare come un vero quiz a puntate”.
E non finisce qui:
“Per il futuro, magari nel 2015, ho in mente una grande prima serata in tre o quattro puntate. Mi serve un complice, però. Nel mio mestiere hai due possibilità: o erigi un monumento a te stesso e poi resti a difenderlo, oppure decidi di divertirti, magari sfruttando la professionalità e l’esperienza che hai maturato in 30 anni di tv. Io ho molti nuovi programmi in mente, tutti tra informazione e intrattenimento. Se si faranno non dipende solo da me, ma io vorrei provarci. Porti in onda dieci progetti, poi magari cinque funzionano, gli altri meno: sono le regole del gioco”.
Sull’addio di Floris a Rai3, dice:
“Una perdita gravissima. C’e’ tanta gente attenta alle questioni amministrative, ai soldi, e va bene, certo. Ma prima di tutto la tv pubblica deve avere attenzione al prodotto, che poi sono i programmi”.
Infine, sugli ascolti:
“Io non ce l’ho con l’Auditel. Ho fatto in tempo a conoscere la Rai prima dell’avvento delle rilevazioni d’ascolto. Funzionava così: un capostruttura arrivava una mattina e diceva una frase che iniziava con le fatidiche parole, ‘la gente dice che…’. Una volta mi dissero: ‘La gente dice che quella tua imitazione ha stufato’ e io pensavo: questo tizio ha l’autista, per cui prima di venire qui può aver parlato solo con la moglie, due figli, il portiere del suo stabile e l’autista stesso. Fanno cinque persone: se convinco loro sono a posto”.