ex-on. Michele Santoro?
E’ sicuramente uno dei più grandi e pungenti giornalisti italiani, uno dei pochi, Michele Santoro, vergognosamente allontanato dalla televisione dalla volontà – espressa pubblicamente! – del presidente del consiglio. Nella tv di oggi mancano effettivamente programmi come Sciuscià e Il Raggio Verde , per quanto il meritevole Ballarò di Floris e i mai troppo lodati
E’ sicuramente uno dei più grandi e pungenti giornalisti italiani, uno dei pochi, Michele Santoro, vergognosamente allontanato dalla televisione dalla volontà – espressa pubblicamente! – del presidente del consiglio. Nella tv di oggi mancano effettivamente programmi come Sciuscià e Il Raggio Verde , per quanto il meritevole Ballarò di Floris e i mai troppo lodati reportage di Report abbiano cercato di raccoglierne, in parte, l’eredità. Eppure non mi sento di essere pienamente soddisfatto dall’annunciato ritorno in video di Santoro, questa sera (forse) a RockPolitik e poi chissà. Questo perché per tornare a fare il suo lavoro (come ha dichiarato egli stesso, come se quello di eurodeputato fosse un riempitivo per far passare il tempo di questa legislatura…), il nostro ha dovuto presentare le dimissioni da parlamentare europeo, carica che gli era stata affidata dal voto di centinaia di migliaia di cittadini italiani che hanno avuto fiducia nelle sue idee e nella sua capacità di farle valere. Voti che in qualche modo vengono traditi da questo gesto.
Una volta presa una decisione e assunte delle responsabilità così importanti per l’Italia e l’Europa, penso che si debba avere la costanza di portare a termine il proprio mandato elettorale e utilizzare i nuovi poteri democraticamente acquisiti per cercare di cambiare il sistema dall’interno, anche se questo non porta alla pubblicità data da un programma televisivo, senza farsi prendere dalla nostalgia del video e dal miraggio delle porte che si potrebbero (ri)aprire in Rai, per esempio, dopo la primavera del 2006…
E’ vero che solo gli stupidi non cambiano mai idea, ma ci sono scelte e responsabilità che non andrebbero prese con troppa leggerezza. Non mi sembra serio. Peccato.
E poi mi chiedo, ma non esiste davvero nessun altro giornalista, magari giovane, altrettanto intelligente, onesto e agguerrito, da sostenere alla conduzione di un programma televisivo di approfondimento politico e sociale? Un volto e soprattutto un cervello nuovo, che i vecchi volti e cervelli potrebbero spingere e aiutare nella giungla dell’informazione politica italiana?