Everybody hates Chris, sit-com da amare
Da quando Chris Rock ha deciso di produrre “Everybody hates Chris” (in onda prima su Upn e ora su The Cw), sit-com ispirata alla sua infanzia, le sue quotazioni sono nettamente salite. Non che prima non fosse uno stimato attore, anzi, già allora era paragonato ad Eddie Murphy (di cui è considerato l’erede), e la
Da quando Chris Rock ha deciso di produrre “Everybody hates Chris” (in onda prima su Upn e ora su The Cw), sit-com ispirata alla sua infanzia, le sue quotazioni sono nettamente salite.
Non che prima non fosse uno stimato attore, anzi, già allora era paragonato ad Eddie Murphy (di cui è considerato l’erede), e la popolarità l’aveva già raggiunta grazie alle sue interpretazioni al “Saturday night live”, vera istituzione comica in America.
Ma con questa sit-com, dicevo, ha portato in tv qualcosa di nuovo, più che nella forma (a parte le molte scene in esterni e l’assenza delle risate preregistrate, tipica nel genere), nei contenuti.
La storia è delle più semplici: il comico è la voce narrante delle vicende che lo vedono protagonista all’età di 13 anni, quando si trasferisce con la famiglia in un quartiere poco raccomandabile di New York ed i genitori vollero che avesse un’istruzione migliore possibile (almeno nelle loro capacità economiche), iscrivendolo alla Corleone Junior High School, di cui divenne l’unico ragazzo di colore.
La necessità di conoscere (ed evitare) i rischi che comportano certi quartieri cittadini diventano utili in Chris quando si trova ad affrontare Joey Caruso (Travis T. Flory), il bulletto della scuola che aspetta un suo passo falso per dimostrargli la propria superiorità.
L’unico vero amico di Chris è un nerd di nome Greg (Vincent Martella), che cerca attraverso le mode di diventare più popolare e di conquistare la stima degli studenti più grandi.
Come ogni ragazzino, le difficoltà del piccolo Rock non si esauriscono a scuola: in famiglia, soprattutto se ad istigare al litigio facile ci sono due fratelli (Tonya e Drew), non è calma piatta.
Ecco che i genitori Rochette (Tichina Arnold) ,madre severa e orgogliosa, ma ossessionata dalle tartarughe di cioccolata quanto un bambino, e Julius (Terry Crews), padre stacanovista con più di un lavoro e l’attenzione maniacale al risparmio, mettono alla prova la pazienza di Chris, che non trova pace (da qui il titolo “Tutti odiano Chris”, in realtà anche una simpatica citazione al pluripremiato e seguito “Tutti amano Raymond”, con Ray Romano).
Alcuni hanno addirittura paragonato la serie ad “Arnold”, ma personalmente non sono d’accordo. Se proprio si deve fare un paragone, lo farei con “Blue Jeans”(“The wonder years”), telefilm della fine degli Anni ’80 con Fred Savage.
Infatti, oltre all’ottima interpretazione del protagonista Tyler James Williams (vincitore di un Image Award per questo ruolo), il successo di questa serie si deve anche al clima di “amarcord” che si respira, grazie all’ambientazione nel passato, senza scadere nel nostalgico.
Anzi, questa situazione viene sfruttata il più possibile sia nei riferimenti a vestiari e mode varie che impazzavano ai tempi (come nell’episodio in cui Chris fa di tutto per accaparrarsi un giubbotto di pelle), sia nelle battute che si riferiscono ai personaggi dell’attualità, o al loro passato.
Ogni episodio, che inizia provocatoriamente con lo stesso incipit “Tutti odiano…”, ha la possibilità, dunque, di spaziare da argomenti d’epoca (le sale giochi, tanto per dirne uno) ad altri sempreverdi (l’interessamento per le ragazze), in una chiave semi-moderna, brillante e ben sceneggiata.
Ci ritroviamo così non solo in un turbinio di situazioni esilaranti e di personaggi coinvolgenti, ma anche di uno spaccato della storia di una nazione che, anche se lontana da noi (ma nemmeno troppo) fa parte dei nostri ricordi. Un mix di ingredienti che rendono la visione di”Tutti odiano Chris” (una volta ogni tanto la traduzione in italiano rimane fedele!) molto piacevole.
Mentre in America è partita la scorsa settimana la terza stagione (quella in cui Chris Rock debuttera col il ruolo di Mr. Abbot, il consulente scolastico), da noi pare che Chris sia odiato davvero: sparso selvaggiamente durante la settimana su Comedy Central (canale 115 di Sky), e il sabato pomeriggio su Raidue (la prima serie è andata in onda ad inizio anno). Per la serie “Tutti odiano le collocazioni italiane”.