Home Eva. Tv da consegnare all’oblio. Trash ai limiti del cult il servizio sui malati di pornografia

Eva. Tv da consegnare all’oblio. Trash ai limiti del cult il servizio sui malati di pornografia

Il nuovo contenitore scientifico condotto da Eva Riccobono, da dimenticare.

pubblicato 16 Aprile 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 05:23


Eva – Rai 2



Ho acceso su Rai 2. Ho visto un programma con Eva Riccobono a metà fra la modella da sfilata e il finto cyberpunk anni ’80 ma edulcorato (la Riccobono vuole fare l’attrice, dice), con una regia che ogni tanto utilizza lo split screen come nell’immagine qui sopra e con la conduttrice (in verità, colei che fa i “lanci”) spesso inquadrata mentre guarda verso un’altra telecamera, come se fosse trendy; ho visto (di nuovo) un contenitore su Rai 2 che propone della scienza a buon mercato, che ricordo fin dai tempi di Focus letto alle superiori; ho ascoltato con pazienza i lanci della Riccobono.

Ho visto un servizio sulla tecnica migliore per trovare un parcheggio (girare in tondo o stare fermi?); un servizio sul sesso prima e dopo lo sport (con un’esterna di Costantino della Gherardesca alla Stramilano); uno sulle energie alternative (introdotte dalla Riccobono che parla di uno studio per tradurre in energia il movimento dei seni delle donne durante il footing); un servizio sul perché si tradisce; uno su cosa succede durante un terremoto; ho ascoltato musica tensiva; ho sentito un doppiaggio italico che traduce per il nostro pubblico l’americanità dei servizi; ho sentito il protagonista di un servizio confessare (nel doppiaggio accorato) che «fare sesso con una donna vera è una delusione, rispetto a guardare un film porno» e che si «masturba tre o quattro volte l’ora», per poi lasciare il posto a una voice over femminile che chiosa: «Heldon ha capito che deve fare qualcosa per questa sua dipendenza».

Perfetto. A quel punto è stato troppo, ma mica per moralismo, per carità. Solo perché ho pensato che tutti questi momenti andranno persi come lacrime nella pioggia. E non è affatto un male, che accada. Tv da consegnare all’oblio. Tranne il servizio sui malati di dipendenza pornografica, ovviamente: quello era talmente trash da rischiare il cult.

Rai 2