Eurovision Song Contest 2021 si farà nonostante il Covid, ma come? Quattro le ipotesi per portare a casa lo show…
ESC 2021, decise le date del Grand Finale che si terrà a Rotterdam il 22 maggio.
L’Eurovision Song Contest non intende perdere un’altra edizione per il Covid: dopo la cancellazione di #ESC2020 e l’escamotage dell’evento speciale Europe Shine a Light, che ha comunque permesso alle varie nazioni in gara di presentare il proprio brano e che ha regalato quella suggestiva performance di Diodato all’Arena di Verona in pieno lockdown, ESC ha tutta l’intenzione di tornare live con tutta la sua ritualità. Già lo scorso giugno sono state decise le date delle fasi finali nell’Ahoy Arena di Rotterdam: le due Semifinali si terranno il martedì 18 e giovedì 20 maggio, il Grand Finale andrà in scena sabato 22 maggio. Confermato il claim, Open Up, pensato per essere volutamente incompleto e ‘aperto’ all’intervento e all’interpretazione di tutti. Confermati anche i conduttori Chantal Janzen, Jan Smit, Edsilia Rombley e Nikkie “NikkieTutorials” de Jager, che hanno guidato anche l’evento Europe Shine a Light.
Ma come sarà possibile svolgere in sicurezza la 65esima edizione di ESC? L’EBU – organizzatore dell’evento – insieme a NPO, NOS e AVROTROS, le reti tv olandesi incaricate dell’organizzazione dell’edizione in virtù della vittoria nel 2019 di Duncan Laurence, ha studiato quattro possibili scenari per non rinunciare allo show.
La prima ipotesi è quella ovviamente desiderata, ovvero quella di un ESC ‘normale’, con tutte le attività solite: nove show, incluse le prove costume, la presenza in loco di tutti gli artisti e le delegazioni di tutti i paesi partecipanti e attività sparse per tutta la città. Ma questa ipotesi, la più auspicabile, è legata per lo più alla disponibilità di un vaccino o quantomeno di test affidabili. Probabilmente se ne parlerà nel 2022…
Da qui ovviamente è una progressione ‘pessimista’. O realista se si vuole.
La seconda ipotesi considera un ESC2021 con distanziamento fisico: tutti i partecipanti sarebbero tenuti a mantenere tra di loro la distanza di almeno 1,5 mt. Si terrebbero comunque tutti i 9 show del programma canonico, con il pubblico nell’Arena, anche se con capienza ridotta: il taglio dei posti a sedere vedrebbe la possibilità di rimborso dei biglietti. I ticket dello scorso anno, infatti, restano validi anche per il prossimo: da quando sono state annunciate le date della prossima edizione, i possessori possono decidere se chiederne il rimborso, che sarebbe poi automatico nel caso il loro posto fosse ‘cancellato’ per ragioni di distanziamento Ulteriori informazioni in merito arriveranno solo all’inizio del 2021, seguendo anche l’andamento della pandemia.
La terza ipotesi immagina un Eurovision alle prese con delle limitazioni degli spostamenti: in questo caso le delegazioni che non possono raggiungere i Paesi Bassi si esibirebbero da casa; tutte le altre, insieme agli opening e closing act, andrebbero in diretta da Rotterdam. Ed è immaginabile che il pubblico in Arena possa esserci, anche se limitato.
La quarta e ultima ipotesi è ovviamente la peggiore, o quantomeno la più cauta, ovvero un ESC in lockdown. Se i Paesi Bassi dovessero ritrovarsi in lockdown, allora si procederebbe con una edizione ‘a distanza’: Arena a porte chiuse, ma fulcro della messa in onda delle esibizioni che sarebbero realizzate a casa dai concorrenti. In pratica verrerebbe adotttato uno schema simile a quanto visto nell’edizione novembrina dell’Junior Eurovision Song Contest.
Ma quando sapremo che tipo di ESC2021 vedremo?
La decisione sarà presa nei primi mesi del prossimo anno in base all’andamento della pandemia. E immaginiamo che per quanto si voglia andare avanti, la scelta tenderà a limitare non solo i rischi, ma soprattutto i danni di un’eventuale – e decisamente dispendiosa – marcia indietro.
Nel frattempo procede la definizione dei brani/artisti concorrenti a ESC2021. L’organizzazione ha dato ai vari Paesi la possibilità di ripresentare in gara i pezzi/artisti già selezionati per l’edizione 2020: diversi Paesi hanno scelto questa possibilità, altri hanno preferito presentare altro (chissà che non ci si sia un pizzico di strategia), altri stanno ancora aspettando. Come l’Italia. Parteciperà ancora Diodato?