Eurovision 2024 al via tra le polemiche per la presenza di Israele e gli inviti al boicottaggio
L’edizione 2024 dell’Eurovision Song Contest al via tra le polemiche legate alla presenza di Israele in gara e gli inviti al boicottaggio.
L’edizione 2024 dell’Eurovision Song Contest è in partenza e anche nel giorno della prima semifinale le polemiche in quel di Malmö, la città svedese che ospita l’evento, non si placano mentre la sicurezza è alle stelle per il rischio che durante la diretta in mondovisione vengano mostrati simboli, striscioni e bandiere in supporto della popolazione palestinese che da settimane viene massacrata dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza e non solo.
Chi si aspettava che gli organizzatori dell’Eurovision 2024, l’European Broadcasting Union (EBU) e l’emittente svedese SVT, riservassero a Israele lo stesso trattamento riservato alla Russia dal 2022, quando il Paese fu escluso dal concorso in seguito all’invasione dell’Ucraina, si è trovato di fronte alla realtà dei fatti: nonostante le proteste e le polemiche che si sono susseguite in questi ultimi mesi, Israele sarà in gara all’ESC 2024, rappresentato dalla cantante Eden Golan, israeliana con cittadinanza russa, col brano Hurricane.
Il precedente con la Russia, esclusa da ESC nel 2022
“La decisione tiene conto delle preoccupazioni che, alla luce della crisi senza precedenti in Ucraina, la partecipazione della Russia avrebbe potuto gettare discredito sulla manifestazione. Prima di prendere questa decisione, l’EBU si è presa del tempo per consultare i propri membri“: queste le parole usate dall’Unione europea di radiodiffusione due anni fa per annunciare la decisione di escludere la Russia dalla gara.
In quell’occasione l’EBU aveva sottolineato di voler “continuare a proteggere i valori di scambio internazionale, a unire i popoli, a celebrare le diversità attraverso la musica e tenere unita l’Europa su un solo palcoscenico“. La svolta, chiariva l’organizzazione, era arrivata “nel momento in cui la Russia è stata condannata dalla comunità internazionale per il bombardamento dell’Ucraina“.
Israele rimane in gara all’Eurovision e scatta il divieto per le bandiere palestinesi
Nonostante la comunità internazionale stia condannando da tempo il massacro di civili palestinesi nella Striscia di Gaza da parte di Israele – il bilancio aggiornato al 7 maggio 2024 è di 34.789 morti registrati e 78.204 feriti – l’EBU ha optato per una strategia diversa nei confronti di Israele, ribadendo in questi ultimi giorni una regola in vigore ormai da qualche anno nel tentativo di mettere un freno non soltanto alle polemiche, ma anche alle proteste che inevitabilmente accompagneranno l’edizione 2024 dell’Eurovision Song Contest: il divieto di introdurre nella Malmö Arena bandiere di Paesi che non prendono parte all’evento, con la sola eccezione della bandiera color arcobaleno.
L’organizzazione ha fatto sapere pochi giorni fa di riservarsi il diritto “di rimuovere qualsiasi altra bandiera o simbolo, abbigliamento, oggetto e striscione utilizzato con il probabile scopo di strumentalizzare gli spettacoli televisivi“, ma questo non fermerà le manifestazioni di protesta già in programma a Malmö da parte di gruppi in sostegno della causa palestinese.
La sicurezza a Malmö e nei pressi della Malmö Arena, lo stadio che ospiterà le tre serate di Eurovision 2024, è alle stelle: la città svedese è pronta ad accogliere almeno 100mila persone e per questo centinaia di agenti di polizia armati, in arrivo da tutto il Paese e anche dalle vicine Svezia e Danimarca, saranno dispiegati per le strade di Malmö per l’intera durata nell’evento.
La protesta contro Israele all’Eurovision corre anche sui social network
La protesta contro la decisione dell’EBU di permettere a Israele di rimanere in gara ha assunto in queste settimane, e continua ad assumere, forme tra le più disparate, più o meno evidenti. Tantissimi YouTuber che ogni anno commentano e analizzano i brani in gara hanno deciso di escludere il brano di Eden Golan dai loro “reaction video” e lo stesso sta accadendo sui social network, dove l’ESC è un evento tra i più commentati e discussi dell’anno: non si parla di Israele e del suo brano in gara e quando il paese guidato da Netanyahu viene menzionato è per fare appelli a non televotarlo.
Eden Golan si esibirà con la sua Hurricane durante la seconda semifinale di Eurovision 2024, giovedì 9 maggio, e sarà una delle ultime artiste a salire sul palco (14esima su 16 artisti in gara), subito dopo che la nostra Angelina Mango avrà infiammato la Malmö Arena con La noia. A quel punto il pubblico da casa avrà il totale potere sull’esito della gara: dei 16 artisti che si contenderanno un posto in finale solo 10 passeranno il turno, decisi dal televoto.