Ettore Bernabei: “Una Tv senza pubblicità? Se non ci fosse l’evasione del canone…”
Ettore Bernabei, uno dei protagonisti della cultura televisiva di Stato che ha assistito alla sua nascita e a quella della Tv commerciale, dice che è possibile una Tv senza pubblicità. La dichiarazione è stata fatta a margine di un convegno che ha tenuto a Firenze, dal titolo “Il potere della televisione anche nell’era digitale”. La
Ettore Bernabei, uno dei protagonisti della cultura televisiva di Stato che ha assistito alla sua nascita e a quella della Tv commerciale, dice che è possibile una Tv senza pubblicità. La dichiarazione è stata fatta a margine di un convegno che ha tenuto a Firenze, dal titolo “Il potere della televisione anche nell’era digitale”. La conferenza è stata organizzata dalla Commissione regionale Cet per le comunicazioni sociali, l’ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Firenze e il vicariato di Porta Romana. Se vi passo questo dettaglio non è per allungare il brodo ma per contestualizzare in che scenario si è discusso: siamo nel regno dell’intellighenzia cattolica che si interroga rispetto al futuro della Tv in un periodo in cui i ben noti filtri, a causa del web, sembrano essere saltati.
Il quasi novantenne Bernabei, fondatore e attualmente presidente onorario della Lux Vide, casa di produzione tv fornace di successi televisivi in Italia e all’estero (avete presente Don Matteo?) e vero alfiere di quella che fu la Democrazia Cristiana, ammette dopo averne viste tante, inclusa la tv commerciale con cui se si vuole una sorta di patto era stato architettato, che una possibilità di rinnovamento per la Tv di Stato esiste a partire proprio dal ridimensionamento pubblicitario. Il punto però è che per avere almeno una delle tre reti RAI senza pubblicità sarebbe necessario che il gettito ottenuto dal canone non fosse inficiato da evasioni. Ha spiegato perciò Bernabei, direttore generale della Rai dal 1961 al 1974:
Non è impossibile pensare a una delle tre reti Rai senza pubblicità. Se si organizzano può anche essere, ma occorre superare una certa evasione al canone, che è sempre un buon gettito.
Ha detto ancora Bernabei:
Il potere della televisione esiste ed esisterà perché, come dicono recentissime rilevazioni statistiche, il 97% della popolazione italiana guarda la televisione almeno 3 ore al giorno: una percentuale più alta di quelli che sono davanti ad un computer.
Ammetto che sono tentata di cedere a questa visione, ossia che gli italiani, nonostante proclami, statistiche e studi siano in realtà ammalati di tv. Perciò anche quelle stesse nuove generazioni che vivono il loro tempo ad interagire sui social network su internet, poi, non possono fare a meno di guardare la televisione e forse proprio quei programmi tacciati di scarsa qualità. Infatti, Bernabei infine spiega:
Non sono pessimista: credo che si possa tornare ad una televisione che abbia una sua funzione civile e di formazione umana e questo lo può fare certamente la Rai, come azienda pubblica, che deve rimanere pubblica. Anche le televisioni commerciali devono tenere conto che, nell’aumento di possibilità di scelta, il pubblico ha sempre più esigenze di buona qualità.
[Foto | Tempi]