Di tutti i commenti positivi e negativi che si stanno spendendo nel giorno dopo l’esordio di Eurogames, le parole di Ettore Andenna sono senza ombra di dubbio le più attese.
Il conduttore che ha all’attivo ben 7 edizioni dei Giochi Senza Frontiere (nel 1978 e successivamente dal 1991 al 1996) è stato raggiunto da ilfattoquotidiano.it per una sua impressione a caldo dopo il primo appuntamento del reboot dello storico programma. Innanzitutto afferma di aver avuto dei contatti per una partecipazione nel ruolo di consulente ma le cose non sono andate come previste:
Mi avevano chiamato per chiedermi la disponibilità per una modesta presenza e per una consulenza generale. Io ho dato questa disponibilità, ma poi non ho sentito più nessuno, quindi è evidente che abbiano deciso di farli a modo loro.
Neanche sul 16% di share registrato nella prima puntata sembra essere ottimista in vista dei prossimi appuntamenti:
Adesso il giudice unico supremo di questo ‘modo loro’ sarà il pubblico, che non mi sembra abbia pagato: il 16% di share per una prima puntata, con l’effetto curiosità compreso, non fa pensare a un futuro roseo.
E’ chiaro, non ci giriamo attorno: Eurogames non ha soddisfatto le aspettative di Andenna che se non stronca, piega in due la trasmissione:
Dopo un’ora e mezza sono andato a vedermi un film: questo la dice lunga. Non riuscivo più a vederlo perché mi faceva male. Ci sono delle regole che andavano rispettate allora e che avrebbero dovuto rispettare, o perlomeno intuire, anche oggi. Ma non dirò quali neanche sotto tortura. Hanno voluto farseli a modo loro? E allora se li facciano a modo loro. Vede, io in vita non ho mai rifiutato – per curiosità, umiltà e rispetto – di chiedere consigli a chi ne sapeva di più di me.
Per il conduttore tornare in onda con il rifacimento di un marchio storico come JSF è un azzardo: “Perché proprio ieri la Francia ha annunciato che nel 2020 rifaranno i giochi, quelli veri, ovvero Jeux sans frontiéres” e sull’ipotesi che Rai e Mediaset possano averlo snobbato lui replica:
Qualcuno mi ha detto: ‘Sei bravo e fai paura a qualche dirigente che non è così preparato’. Non lo so (Già pochi mesi fa a Spy dichiarò: “Sono stato completamente dimenticato dal mondo della televisione”, ndr). Quel che è certo è che ho sempre rispettato i miei dirigenti, tant’è vero che ieri sera alle 11 ero al telefono con un signore di 88 anni, che si chiama Luciano Gigante e che è stato il padre-padrone di Giochi Senza Frontiere e guardava il programma. Ridacchiando, ci siamo scambiati dei commenti sui quali eravamo d’accordo persino nei particolari.
Andenna non le manda a dire e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa sulla mancata partecipazione-consulenza a Eurogames conclude coinvolgendo (non senza una critica) altri 3 ritorni:
Hanno rifatto Portobello, con Tortora morto. Hanno rifatto Rischiatutto, con Bongiorno morto. Hanno rifatto la Corrida, con Corrado morto. E sono stati tre flop. Ora fanno un remake con uno che è vivo e vegeto, e non lo sfruttano? Ma allora sono cavoli vostri!