Passi che RaiUno aveva bisogno di una settimana di tempo per allestire il nuovo studio de La vita in diretta, ragione per cui Estate in diretta è stata chiusa in anticipo il 30 agosto. Passi anche che non volevano smobilitare del tutto, replicando per una settimana film.
Ma che senso ha mandare contro il ritorno di Pomeriggio Cinque un’Estate in diretta in versione La vita in diretta Story? L’intera operazione sa di grottesco. Innanzitutto, nel “meglio di” ci sono finiti anche lunghissimi servizi sulle “gemelline”, esempio di quella stessa cronaca nera morbosa da cui Perego e Di Mare hanno promesso di affrancarsi.
E poi perché ripercorrere la storia di una trasmissione che deve tutto a Daniel Toaff, quando quest’ultimo non si può più neanche nominare su RaiUno con l’arrivo dei nuovi dirigenti? Non a caso, Liorni ha ringraziato tutti alla sua ultima puntata tranne lui (voci di corridoio danno Toaff a La7 per il nuovo programma di Rita Dalla Chiesa). Il tutto nell’anarchia più totale, senza alcun collegamento tra un servizio e l’altro.
Per non parlare di Lamberto Sposini riesumato come se niente fosse con il logo di Estate in diretta, della serie utopie che diventano realtà su RaiUno. E, ancora, il buon Michele Cucuzza quando lanciava il servizio sulla morte di Gianni Agnelli o intervistava Pavarotti.
E’ comprensibile che La vita in diretta voglia fare il punto sulla propria storia, ma ha senso che un programma così legato all’attualità sia riproposto in stile Techetechete? O non sarà un po’ miope chi non ammette che la cronaca in salsa amarcord (potevamo fare a meno di un recente servizio sui finti vagabondi lanciato da Liorni) è come il quotidiano letto il giorno dopo?
Forse sarebbe stato più divertente rivedere qualche salotto recente di Mara, l’unica che non si è vista perché non la si rimpianga presto. Non poteva mancare, in compenso, un servizio sanremese d’annata targato Agus (ricordiamoci che l’inviato invadente tipo de Lavid ha ispirato la mitica Silvana della Cortellesi). Giusto per ricordarci che la Vita in diretta è anche stata un po’ trash.
Chissà che ascolto farà questa folle replica mascherata da antologia. Io avrei mandato Liorni e la Capponi a fare il talk show in giardino, come quando cambiavano lo studio di Unomattina dall’estate all’inverno. O, al peggio, li avrei smistati in uno studiolo di fortuna, per fare un briciolo di promozione a In questa notte fantastica.
Estate in diretta: La vita in diretta story del 2 settembre 2013