Enzo Biagi – Ma quale epurazione?!
Ne ho lette di tutti i colori in questi giorni sul ritorno di Enzo Biagi in tv. Ho letto tanta, troppa gente ancora convinta, a distanza di 5 anni, che Biagi sia stato allontanato, epurato, che sia una “vittima eccellente della politica berlusconiana”, del cosiddetto “editto di Sofia”. E’ però ora di fare chiarezza, di
Ne ho lette di tutti i colori in questi giorni sul ritorno di Enzo Biagi in tv. Ho letto tanta, troppa gente ancora convinta, a distanza di 5 anni, che Biagi sia stato allontanato, epurato, che sia una “vittima eccellente della politica berlusconiana”, del cosiddetto “editto di Sofia”.
E’ però ora di fare chiarezza, di parlare di fatti concreti e non soltanto di supposizioni, di pensieri, a costo di attirarsi le antipatie di chi non vorrà soffermarsi un attimo a valutare dei dati reali. Non si tratta di voler fare politica, di stare a destra piuttosto che a sinistra, ma soltanto di non prendere per “oro colato” ciò che in tutti questi anni è stato un pensiero (erroneamente) diffuso.
I fatti non raccontano di un’epurazione, ma di un Biagi con un programma in fase conclusiva (fine maggio 2002); di un Biagi schiacciato, nei suoi pochi minuti di trasmissione, dall’attesa di Striscia la notizia (e tutti sappiamo quanta importanza venga data all’Auditel da Rai e Mediaset); di un Biagi a cui, proprio per il problema ascolti, venne offerto un nuovo programma, in una diversa fascia oraria, che sarebbe andato in onda una volta terminato Il fatto; di un Biagi che in un primo momento accettò di buon grado il nuovo progetto e che ritrattò qualche giorno più tardi, dopo la famosa dichiarazione di Berlusconi sull’uso criminoso della tv da parte di Biagi, Santoro e Luttazzi; di un Biagi che andò comunque avanti fino al 31 maggio con Il fatto; di un Biagi che non volle accettare nemmeno di riproporre Il fatto su RaiTre e che “si accontentò” di 1,5 milioni di euro come “liquidazione”.
Possono esserci persone che sono realmente state allontanate dalla tv perché considerate scomode, ma non è proprio il caso di Enzo Biagi, che lasciò volutamente la Rai dopo oltre 40 anni perché non contento della nuova dirigenza. Questo gridare “al miracolo”, questi festeggiamenti per il suo ritorno post-esilio, francamente mi sembrano ridicoli. Onore e rispetto per Biagi e per la sua lunga carriera, ma parlare di epurazione in questo caso è proprio sbagliato.
Update – alcune fonti sull’argomento: un riassunto della vicenda tratto da Repubblica; resoconto della 55° seduta della Commissione di vigilanza sui servizi radiotelevisivi (1 ottobre 2002); stralci delle lettere di risposta di Saccà a Petruccioli e soprattutto resoconto stenografico della seduta della Commissione di vigilanza del 12 febbraio 2003 seguito dall’audizione dell’allora Presidente Rai (con accenni ai dati Auditel).