Enrico Papi a TvBlog: “Ora Tilt, poi una canzone per Sanremo 2025. La Pupa e il secchione? Andato male, ma non è colpa mia”
L’intervista a Enrico Papi: “Ecco la sigla di Tilt, che andrà in onda in estate. Non è vero che Mediaset l’ha bocciato. La Pupa e il secchione? Male, ma…”
Enrico Papi ha appena sfornato la sua ultima creatura. Ma non si tratta di un programma televisivo: “Tilt è la quarta canzone che propongo, dopo Mooseca (oltre 17 milioni di visualizzazioni su Youtube, Ndr), Un’estate mentale e Come si chiama la canzone che fa. L’ho scritta con Danti, le musiche sono di Marnik“.
Cos’è Tilt?
Sta per Tieni Il Tempo, diventerà la sigla del programma Tilt, che andrà in onda su Italia 1. Ho coinvolto Peppe Vessicchio, Elisabetta Canalis, Paolo Noise e Marco Mazzoli di Radio 105.
Anche lei prova a fare il tormentone dell’estate?
No (ride, Ndr). Ora va di moda che i cantanti facciano i conduttori… io mi metto a fare il cantante, ma con ironia, ci scherzo. E invece i cantanti vogliono diventare conduttori veramente, la prendono sul serio. Questo mi fa ridere.
Enrico Papi, mica avrà paura di perdere posto di lavoro?
Non è per questo. Oggi sembra che per condurre basti essere famoso. E invece bisogna fare la gavetta. Poi, per carità, un conduttore può sbagliare i programmi… io, per esempio, sono uno che dice sempre di sì e commetto degli errori. Dovrei iniziare a dire dei no. Come c’è una tecnica per cantare o recitare, ce n’è una anche per condurre.
Insomma, con la canzone Tilt, disponibile su tutte le piattaforme di streaming, cosa vuole fare?
Voglio mandare un messaggio a Carlo Conti: gli proporrò un pezzo per Sanremo 2025.
Sta scherzando?
No, lo farò veramente, ma non posso dirle con chi. Al Festival dovevo andarci nel 2016 con Fabio Rovazzi, avevamo una canzone. Ne parlai con Carlo, che all’epoca era conduttore e direttore artistico, si mostrò entusiasta di sentirlo. Poi però non se ne fece più nulla, perché Fabio non si sentiva pronto per il Festival, lo considerava troppo da cantante. Sarebbe stato divertente.
Torniamo a Tilt e al programma che andrà in onda su Italia 1. Intanto: quando partirà?
Sicuramente dopo gli Europei di calcio, che finiranno il 14 luglio.
Come sarà Tilt?
Un programma divertente. Si gioca con e sulla musica, con personaggi di tutti i tipi.
Registrato molti mesi fa (qui le anticipazioni di TvBlog), Mediaset lo ha collocato per il periodo estivo, non esattamente il più pregiato…
L’estate una volta era un periodo in cui si faceva televisione, ricordo di aver condotto un’edizione Beato tra le donne. La gente a casa c’è anche d’estate. Tilt è un programma senza tempo, può andare in onda in qualunque stagione, non ha una scadenza. Detto ciò, il periodo di messa in onda non dipende da me. È una decisione che va rispettata e che viene presa considerando tanti fattori, anche la controprogrammazione interna e gli equilibri con Canale 5. La voglio vivere come uno stimolo.
Ci credo, per carità, ma nell’ambiente si dice che Tilt non sia piaciuto ai vertici Mediaset. Per questo motivo è stato posticipato all’estate?
È una delle tante leggende metropolitane che mi riguardano… Assolutamente no. Il programma è stato presentato a Mediaset e accettato. Se non fosse piaciuto, Tilt sarebbe stato fermato mentre si registrava. Sarà il pubblico a giudicare.
L’anno scorso ha fatto l’opinionista dell’Isola dei famosi con Vladimir Luxuria. L’edizione del reality appena conclusa su Canale 5 l’ha seguita?
Non posso dare un giudizio da critico, ma posso dire che da telespettatore l’anno scorso mi sarei divertito. C’era un clima pazzesco, tra me e Ilary Blasi si era creato un rapporto per cui in diretta non sapevi mai cosa sarebbe potuto accadere. L’anno scorso molti dicevano che L’isola non fosse andata bene e invece è andata benissimo, considerando anche che tra i concorrenti non c’erano molti famosi. Quest’anno ho apprezzato la scelta di Pier Silvio Berlusconi di puntare su una novità, su Vladimir Luxuria. L’idea di sperimentare è giusta. Magari l’anno prossimo l’Isola la condurremo io e Ilary (ride, Ndr).
Lei in questa stagione ha condotto su Italia 1 La Pupa e il secchione. La finale è stata la meno vista di sempre. Il suo bilancio qual è?
Dopo il record di ascolti della prima e della seconda edizione che ho condotto, quest’anno ho fatto di nuovo il record, ma quello inverso (ride, Ndr). Mi sono divertito, ma ne La pupa e il secchione ho fatto qualcosa che non è nel mio. Non era l’occasione giusta per potermi esprimere, ce ne saranno altre. Mi sono occupato solo della conduzione. Sinceramente: fosse andata bene, non sarebbe stato merito mio; è andata male, ma non è colpa mia.