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Enrico Papi a Blogo: “Batto Chi ti conosce?, Nove sbaglia, Corsi bravo, ma Reazione a catena merita di più”

Il conduttore di Guess my age commenta il programma concorrente in onda su Nove: “Si ispira un po’ troppo a Soliti ignoti”

pubblicato 6 Settembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 22:13

Sono felice e soddisfatto, non se lo aspettava nessuno un risultato così. Avevo timori. Ero preoccupato non tanto perché Guess my age è rimasto lo stesso dell’anno scorso – il secondo anno per i game non è mai particolarmente complicato – ma quanto perché sul diretto competitor Nove ci sarebbe stato un prodotto nuovo. Quando siamo partiti, però, abbiamo subito capito che il nostro motore era forte. Guess my age è il tipico programma fruibile da casa senza particolare concentrazione: ti diverti e lo fai mentre giochi“. Enrico Papi commenta così a Blogo il successo di Guess my age che sin dalla prima puntata sta regolarmente battendo Chi ti conosce?, il nuovo game show di Nove condotto da Max Giusti. Ieri, per esempio, Tv8 in access prime time ha fatto registrare il 3,2% di share, mentre Nove nella stessa fascia oraria si è fermato all’1,1%. Insomma, non c’è storia, almeno per il momento.

Per sfidare Guess my age, Discovery ha scelto un format che prosegue nel solco dei giochi di identità…

Sì, ed è stato un errore. Chi ti conosce? si ispira – in alcuni momenti un po’ troppo – a Soliti ignoti. Questo è un rischio perché non c’è mai la via di mezzo: o è molto più bello dell’originale oppure molto più brutto dell’originale. Nelle reti come Nove e Tv8, che stanno crescendo, bisogna avere il coraggio di sperimentare cose completamente nuove, non copiare i grandi. Guess my age è un prodotto con una grande novità: è un quiz basato su un’unica domanda, che però non riguarda sempre lo stesso protagonista.

Quindi perché eri preoccupato della concorrenza di Chi ti conosce?

Perché l’idea di Soliti Ignoti è molto forte e non sapevo come avrebbero fatto Chi ti conosce?. Magari facevano una figata pazzesca, più bella di Soliti Ignoti.

Hai rapporti con Max Giusti?

No, non ci conosciamo, ci siamo incrociati solo qualche volta, ma so che è una persona carinissima. Ad un certo punto girava voce che io lo dovessi sostituire ad Affari tuoi. Mi sarebbe piaciuto perché è un programma che adoro…

Per la nuova edizione si cerca il conduttore (anche se forse l’hanno trovato già)…

Ma io sono con Tv8. Se fossi stato libero da impegni mi sarei proposto gratis. E comunque Affari tuoi è una Formula 1, va data a un Hamilton.

E chi è l’Hamilton della tv?

Ce ne sono. Nel mio genere, per esempio, ci sono Paolo Bonolis e Gerry Scotti.

Torniamo alla sfida con Nove. Da gennaio Max Giusti su Nove potrebbe riproporre Boom o un nuovo game…

So che farà un nuovo programma. Spero sia davvero completamente nuovo, così mi tornano tensione e paura. Se, invece, tornasse Boom, sarei più tranquillo perché già lo conosco.

Essere sul tasto 8 del telecomando è un vantaggio rispetto al 9?

No. Chi dice questo cerca una scusa. Quando noi non c’eravamo, Nove toccava il 2%, quando siamo arrivati noi è cambiata la storia. Peraltro loro hanno iniziato due anni prima di noi, quindi no, non è assolutamente vero.

Hai citato prima Reazione a catena. Ti dispiace che non abbiano mai proposto a te la conduzione?

È un programma che vidi in America e che portai in Italia perché mi piacque. All’epoca ne parlai con Magnolia, ma non pensai mai a condurlo perché era destinato alla Rai mentre io ero molto preso a Mediaset. Sui colleghi conduttori io non dico nulla, ma ho visto l’edizione di quest’anno e ho la tentazione di dire, scherzando, ‘il prossimo anno lo conduco io!’. È talmente bello che… dovrebbe essere fatto per come io l’ho pensato

Gabriele Corsi è un volto nuovo.

Sì, ma il conduttore è il conduttore, il comico è il comico. Non tutti possono fare i conduttori. Nel caso di Reazione a catena è provato che il format è più forte del conduttore. I conduttori devono fare gavetta. Prima di guidare una Mercedes, è bene iniziare da una Panda. Reazione a catena è un format fortissimo, che merita molto di più. Senza cattiveria.

Insomma, bene l’idea di provare un volto nuovo, ma meglio se conduttore?

In realtà è stato giusto mettere e provare Corsi, mi complimento per l’idea, ma il format non deve prevaricare sul conduttore, altrimenti il risultato è negativo. Detto questo, Corsi è andato bene, è stato bravissimo, a dimostrazione che il format – che io ho scovato – è fortissimo.

Il rischio che ti accusino di rosicare c’è.

Lo so, ma non è così. Reazione a catena, così come Sarabanda, è mio. Io non soltanto conduco game, ma li invento anche. Mi diverte crearli. Sono un malato, un drogato, un tossico di game. Per questo commento un programma ‘avversario’ come Chi ti conosce? Non è un commento contro, ma un commento di un appassionato. E di uno molto autocritico.