Enrico Mentana su La7: «Telecom venderà. Non abbiamo paura. Se cambierà la linea, toglierò il disturbo»
Il direttore del TgLa7 parla del futuro della sua emittente.
Enrico Mentana, nel suo monologo-editoriale al Tg La7 di questa sera, 8 febbraio 2013, ha parlato del futuro di La7.
Come noto ormai da tempo, le voci sulla cessione dell’emittente si sono fatte sempre più concrete e realistiche con il passare delle settimane e dei mesi. E adesso sembra solo questione di giorni.
Il prossimo consiglio d’amministrazione di Teleco, Italia, dopo che, nello scorso, di La7 non si è nemmeno parlato (almeno, così hanno battuto le agenzie, riportando le versioni ufficiali), è stato fissato per lunedì 18 febbraio, giorno in cui dovrebbe essere decisa la sorte dell’emittente.
Mentana ha ritenuto di dover dire la sua, prima dei titoli del Tg. Ha ricordato l’elenco dei potenziali acquirenti:
«Si doveva decidere se arrivare alla vendita e, nel caso, a chi, se a Cairo o al Fondo Clessidra o all’editore di Europa 7. Nella notte si sono fatti poi altri nomi di cavalieri bianchi pronti ad entrare in cordate per assumere le redini della nostra emittente. Un nuovo cda è stato convocato per lunedì 18 febbraio. Insomma, pare sicuro che Telecom italia venderà»
Poi ha parlato delle legittime preoccupazioni per la situazione:
«sono preoccupazioni ben motivate perchè il conto economico de La 7 è in passivo si andrà a momenti difficili di confronto. È altrettanto certo però che non bisogna avere paura del nuovo. lo dicevo ieri e lo ripeto. Noi solo questo mestiere sappiamo fare e continueremo a farlo. E ci ostiniamo a pensare che nessuno verrà per tacitare queste voci. Un’impresa ha bisogno del “segno più” nelle sue voci e il telegiornale sta nel “segno più”. Non abbiamo paura».
Poi però il direttore del Tg ha lasciato intendere che ha le idee chiare in tutti i sensi. Anche se le cose dovessero cambiare:
«Cercheremo di essere il più equilibrati e obiettivi possibile, poi compri chi deve comprare. Certo, se davvero arrivasse qualcuno che ci volesse costringere a cambiare la nostra linea editoriale, la cosa migliore sarà togliere il disturbo. Ma io non lo penso. E il mio ottimismo non è di facciata».
Dimissioni, dunque, qualora arrivassero nuovi proprietari con desideri “censori”.