Empire, su Fox la serie tv record d’ascolti, tra il dramma shakesperiano, Dinasty e l’hip-hop
Su Fox (canale 112 di Sky) Empire, serie tv che sta raccogliendo grandi ascolti in America e che racconta la saga di una famiglia e della sua società, il cui fondatore deve decidere a chi affidarne il controllo tra i suoi tre figli, tra drammi familiari e brani inediti scritti per la televisione
La tv generalista fa ancora numeri da record: è il caso di Empire, la serie tv in onda da questa sera alle 21:50 su Fox (canale 112 di Sky), che nel corso delle settimane ha aumentato il suo pubblico fino a diventare un successo sorprendente.
Dietro allo show ci sono Lee Daniels e Danny Strong (“The Butler”), mentre a produrre i brani musicali della serie ci sono Timbaland e Jim Beanz, che riescono a dare al telefilm un ritmo musicale che si addice alle vicende ed ai personaggi. Empire è una serie musicale, che fonde ai brani cantanti negli episodi una serie di intrecci e complotti che la rendono affascinante, orecchiabile e, soprattutto, vicino al mondo dell’hip-hop, uno dei motivi della popolarità della serie.
Gli eventi si svolgono nella Empire Enterprises, società costruita dal nulla da Lucious Lyon (Terrence Howard), ex spacciatore che, diventato un famoso cantante, ha fondato la sua casa di produzione con la quale ha raggiunto il successo, tanto da volerla quotare in Borsa. Quando Lucious scopre di essere affetto da Sla e che gli rimangono tre anni di vita, deve decidere a quale dei suoi figli affidare la gestione dell’azienda per evitare che il suo lavoro sia stato vano.
Andre (Trai Byers) è il figlio maggiore, lavora come Direttore finanziario all’Empire ed è l’unico dei figli di Lucious a non avere ambizioni musicali, è sposato con la manipolatrice Rhonda (Kaitlin Doubleday) ed ha un disturbo bipolare; Jamal (Jussie Smollett) è un cantante gay, in difficoltà col padre, che considera la sua omosessualità una vergogna; Hakeem (Bryshere Y. Gray) è infine il prediletto di Lucious, star nascente dell’hip-hop ma viziato e convinto che tutto gli sia dovuto. Tra loro tre, secondo Lucious, ci deve essere colui che prenderà il suo posto.
La tensione in famiglia aumenta quando torna Cookie (Taraji P. Henson, Carter in Person of Interest), ex moglie di Lucious, uscita di prigione dopo diciassette anni per buona condotta e decida ad avere la sua parte della compagnia. A scontrarsi con lei, oltre a Lucious, anche Anika Calhoun (Grace Gealey), compagna del protagonista, mentre Vernon Turner (Malik Yoba), amico e socio di Lucious, deve riuscire a gestire le dinamiche lavorative senza subire gli effetti degli scontri dei protagonisti.
Empire, come ammesso dagli stessi autori, prende temi shakesperiani come il conflitto con la figura paterna e la guerra per il potere e li fonde ad una saga familiare che tra lusso e piani diabolici rimanda ad una serie tv come Dinasty: anche nella serie della Fox, infatti, al centro c’è una famiglia che rischia di crollare a causa della sete di potere dei protagonisti, ma qui la novità sta nella chiave moderna e musicale che si fornisce al pubblico.
Nonostante le ville, le macchine sfarzose, gli abiti costosi ed i capricci dei personaggi, infatti, Empire riesce a rendere i brani musicali organici alla serie, utili a seguire le vicende ed a capire come agiranno i protagonisti. La strada, poi, è il riferimento da cui arriva il protagonista, e che non si dimentica delle sue origini: come l’hip-hop è un genere che appartiene a chi cerca il riscatto, anche in Empire i flashback che mostrano gli esordi di Lucious risentono di quelle atmosfere, che inevitabilmente ricadono sulla sceneggiatura, scritta considerando il pubblico ed i temi stessi dell’hip-hop.
I personaggi ricorrenti, poi, danno alla serie un tono ancora più da show attento al casting: Naomi Campbell, Macy Gray, Gabourey Sidibe e Courtney Love arricchiscono il cast, così come le guest-star del calibro di Cuba Gooding Jr. Empire cerca di ricreare, riuscendoci, le lotte che i cantanti hip-hop hanno dovuto combattere per arrivare al successo, andando nel dietro le quinte e raccontando che non sempre il successo significa tranquillità.
Una saga familiare condita da brani musicali che tengono il ritmo e sanno inserirsi nel contesto del racconto: Empire riesce così a trovare un pubblico disposto sia ad ascoltare i brani che ad incuriosirsi alle vicende della famiglia protagonista. Un successo che probabilmente ha sorpreso anche la Fox America: la serie è la prima dopo ventitrè anni ad avere un aumento di pubblico puntata dopo puntata, dai 9,9 milioni di telespettatori (3.8 rating nella fascia 18-49 anni) della premiere ai 13,9 milioni di persone (5.4 rat.) dell’ottavo. Numeri che stupiscono ed al tempo stesso dimostrano come le saghe familiari, se adattate ai nostri tempi e con una colonna sonora capace di diventare essa stessa elemento della serie, sanno ancora intrattenere nella tv generalista.