Riparte questa sera, mercoledì 8 ottobre, alle 23.50, su Rai2, la stagione di Emozioni, serie ideata da Simona Ercolani che inaugura la sua quarta stagione con una puntata tutta dedicata a Enzo Jannacci. Un omaggio a uno degli artisti più eclettici della scena cantautorale italiana, scomparso nel marzo 2013 e raccontato secondo i topoi della narrazione di Emozioni, tra filmati di repertorio, immagini inedite e private, le testimonianze di chi ha condiviso con lui carriera e vita privata. La genialità fanciullesca e nel contempo raffinata di Jannacci si rispecchia in una vita non sempre semplice, fatta di scelte difficili, di successi e di sconforto, di entusiasmi e malattia.
A raccontare Jannacci gli amici di sempre, da Celentano ai compagni degli anni del Derby a Milano, dall’incontro con Gaber al rapporto fraterno con Dario Fo che lo ricorda inseme al figlio Paolo, con cui si ricostruiscono gli anni ’80 e ’90, con le nuove collaborazioni e la mai domata voglia di sperimentare qualcosa di nuovo che lo hanno portato alle partnership con Paolo Rossi e J Ax.
Se il racconto di Emozioni segue da anni uno stile riconoscibile, e anche per questo molto amato, è anche vero che la quarta stagione porta con sé una novità, ovvero la conduzione di Federico Russo, dj, vj e anche conduttore della seconda edizione di The Voice of Italy. Immagino che quella di Russo sia una presenza di raccordo, chiamata a connettere i vari pezzi della storia, seguendo insomma il modello di Zanardi a Sfide (e il confronto non sarà facile, vista la bravura del pilota). Quel che mi è sempre piaciuta del racconto à la Ercolani è la delicatezza e al contempo la capacità di entrare nel profondo del personaggio e della sua storia, riuscendo a fare un prodotto televisivo dal linguaggio semplice ma non banale. Confido si continui così, anche con l’inserimento di Russo.
Ricordiamo che Emozioni è una produzione originale Stand By Me con Simona Ercolani, produttore creativo, Claudio Moretti, Coralla Ciccolini, Stefania Colletta e Luciano Palmerino autori e la regia di Andrea Doretti.