Emily In Paris 2 scatena la protesta del ministro della cultura ucraino
Il personaggio di Petra non ha gusto estetico, ruba e teme di essere deportata, stereotipi che hanno fatto infuriare gli ucraini.
La seconda stagione di Emily In Paris è disponibile suNetflix in streaming dallo scorso 22 dicembre ed è già stata vista per 108 milioni di ore in tutto il mondo (secondo il dato riferito alla scorsa settimana su Top10.netflix), attualmente è al quarto posto della Top Ten italiana su Netflix ed è presente nelle classifiche di oltre 94 paesi.
Insomma la serie tv creata da Darren Star (Sex and the City, Younger) anche nella sua seconda stagione si dimostra un grande successo di pubblico ma anche per questi nuovi episodi non mancano le reazioni negative. Se dopo la prima stagione di Emily in Paris a protestare erano stati i francesi raccontati attraverso stereotipi, descritti come sciatti, pessimisti, sempre con il basco, senza reggiseni e con la sigaretta in mano, per questa seconda stagione è addirittura intervenuto il governo dell’Ucraina.
Emily in Paris 2 l’Ucraina protesta per Petra
Come riportano i siti di tutto il mondo da Politico a The Guardian, il ministro della cultura dell’Ucraina Oleksandr Tkachenko si è scagliato contro la seconda stagione di Emily In Paris per il personaggio di Petra, ragazza ucraina dipinta, secondo il ministro, in modo offensivo.
Nella serie c’è un’inaccettabile caricatura di una donna ucraina. Un vero e proprio insulto. Ma è così che vengono visti gli ucraini all’estero?
Queste le parole pubblicate su Telegram dal ministro della cultura ucraina che sono state accompagnate da una lettera di protesta inviata alla piattaforma di streaming, come confermato dai media ucraini. Infatti nella serie Petra, interpretata da Daria Panchenko, è terrorizzata dalla paura di esser deportata e mentre è a fare shopping con la protagonista Emily (Lily Collins), ruba alcuni vestiti ed è poi Emily a riportarli indietro e pagarli. Infine secondo la protesta degli ucraini, la ragazza non avrebbe alcun gusto nel vestire, inaccettabile per un mondo così ossessionato dall’apparenza.
Emily in Paris 2 e lo sguardo americano sul mondo
Darren Star rispondendo alle critiche relative all’immagine stereotipata dei parigini aveva detto di aver voluto trasferire nella serie tv la sua esperienza personale a Parigi per far innamorare della città gli spettatori. Confermando come gli americani vedano gli altri popoli con un costante senso di superiorità tratteggiandoli poi secondo degli stereotipi in grado di renderli facilmente identificabili ai loro concittadini.
In Emily in Paris, per esempio, è stato anche criticato il personaggio del ragazzo inglese, Alfie, descritto come uno che passa le sue giornate al pub a guardare il calcio. Non vediamo l’ora che introducano un personaggio italiano sempre al telefono con la mamma, mangiando pasta, cucinando pizza e con un bel paio di baffoni.