Emanuele Filiberto lo ammette: è il principe dei Raccomandati, ma non “Il più grande” (dei conduttori)
Il principe (non stiamo parlando di George Leonard del Gf, ma sarebbe comunque una guerra tra poveri) è vivo e lotta insieme a noi. Per chi auspicava che il recente incidente con la moto lo avesse messo ko – televisivamente parlando si intende – l’agenda di Emanuele Filiberto di Savoia resta, invece, immutata. Non gli
Il principe (non stiamo parlando di George Leonard del Gf, ma sarebbe comunque una guerra tra poveri) è vivo e lotta insieme a noi. Per chi auspicava che il recente incidente con la moto lo avesse messo ko – televisivamente parlando si intende – l’agenda di Emanuele Filiberto di Savoia resta, invece, immutata. Non gli bastava aver ballato – e trionfato – al sabato sera con Milly Carlucci. Né averci risparmiato la sua esperienza mistica col reality La Tribù – Missione India, che gli ha lasciato “solo” qualche ospitata Mediaset strapagata.
Il futuro del principe di Savoia, ora, è nella tv di stato, ergo il suo cachet è pagato da noi italiani. E il malcontento di vederlo diviso tra I raccomandati di Pupo (in compagnia di altre due presenze femminili come Valeria Marini e Georgia Luzi) e il Festival di Sanremo si fa sentire costantemente nell’opinione pubblica.
Anche nell’Arena di Giletti, di recente, nomi di spicco come Katia Ricciarelli e Cristiano Malgioglio hanno fortemente criticato il suo debutto canoro all’Ariston in compagnia dello stesso Pupo oltre che del tenore Luca Canonici, sulle note del brano nazionalpopolare Italia amore mio. La causa del contendere? Il fatto che non sia il massimo proporsi in una vetrina così importante da perfetti neofiti, mentre cantanti affermati vedono Sanremo col binocolo… Così Emanuele Filiberto risponde alle malelingue sulle pagine del Sorrisi e Canzoni Tv:
“Mi esibisco a volte con una band e per questa prova sanremese prendo lezioni di canto da tempo. Con Pupo c’è grande feeling ma non voglio minimamente rischiare di fargli fare brutta figura su quel palco. Quando inizio a fare una cosa, mi piace imparare a farla bene, come per il ballo. E’ la mia conoscenza della musica italiana che è particolare, strana, essendo stato a lungo in esilio. Vasco Rossi, ad esempio, per me esiste da solo quattro o cinque anni”.
Incominciamo bene… E poi, sfacciatamente, rincara la dose:
“Se mi proponessero di condurre la prossima edizione del Gf? La prima cosa che farei è ringraziare”.
E finalmente arriva il retroscena sulla sua mancata conduzione de Il più grande (italiano di tutti i tempi), il nuovo docu-quiz sulla storia d’Italia poi affidato a Francesco Facchinetti. Noi di TvBlog siamo stati i primi a far notare “lo scippo”:
“Raidue aveva chiesto a me di presentare un programma intitolato Re d’Italia, imperniato su una sfida tra i più grandi italiani. Non mi sentivo ancora pronto per la conduzione da solo e ho chiesto di rinviarlo ad aprile. Pare non potessero proprio, e così hanno affidato lo show a Francesco Facchinetti, al quale auguro comunque grande successo”.
Furbo, il principino… Per la paura di specializzarsi troppo in una branca dello spettacolo, risultando inadeguato, lui “le prova” tutte. Alla faccia del vero italiano medio.