Elisir 2024: un’isola felice di garbo e competenza con l’irruzione dell’attualità
Michele Mirabella, Benedetta Rinaldi e Francesca Parisella accompagnano il telespettatore nel mondo della medicina con autorevolezza e attenzione al linguaggio.
In onda dal 1996 su Rai 3, Elisir rappresenta ormai quella trattoria di fiducia dal quale sai che non ti possono rifilare fregature. Al timone ovviamente alla 29esima edizione ancora Michele Mirabella. Al suo fianco Benedetta Rinaldi, con lui dal 202o e Francesca Parisella, arrivata due anni più tardi.
Nel saluto iniziale al pubblico Mirabella annuncia una maggiore aderenza del programma dell’attualità, come se salute e contemporaneità fossero due dimensioni slegate (il Covid insegna il contrario). Il primo argomento in scaletta è infatti il mpox. In studio il dottor Aldo Morrone, Direttore scientifico dell’Istituto Internazionale Scienze Mediche Antropologiche Sociali. Verrebbe da aggiungere Viendalmare, ma questa specifica non è per nulla sovrabbondante, in quanto il dottore incentra il suo discorso intorno alla questione linguistica.
Elisir, un programma che ha ben chiaro il suo target
Morrone sottolinea come l’uso di espressioni come variante inglese, variante cinese o malattia di Lyme sia discriminatorio nei confronti delle popolazioni (nel terzo caso si parla di una città). E fa l’esempio della sifilide, che in Francia secoli fa era considerata una malattia di origine napoletana mentre a Napoli la si riteneva di provenienza transalpina. O ancora, che l’espressione “vaiolo delle scimmie“, alquanto inadeguata, deriva dalla scoperta di questo virus su scimmie avvenuta in un laboratorio della Danimarca, anche se i vettori di trasmissione si sono dimostrati i roditori.
La scelta di invitare Morrone al posto del solito infettivologo dimostra quindi l’aspirazione di Elisir di abbracciare un’ottica più transdisciplinare, dalle scienze mediche a quelle umanistiche, con una grande attenzione al linguaggio.
Al contrario di quanto succede in certe trasmissioni di economia del mattino che inducono maggiore confusione nel telespettatore, i conduttori e gli esperti di Elisir si espongono sempre in maniera comprensibile. La trasmissione ha ben chiaro il target di riferimento e gli inevitabili tecnicismi vengono sempre spiegati. Le numerose grafiche a corredo dei talk sembrano davvero rendere la medicina alla portata di chiunque. Non che non occorra rivolgersi al medico di base, ma sarebbe cosa e buona giusta se l’utenza sapesse quando ricorrere o meno a un antibiotico, quando preoccuparsi o meno davanti a un certo valore relativo alla pressione. E in questo Elisir è di grandissimo aiuto.
Ottima Francesca Parisella. A quando uno spin off per i giovani?
Sempre ben azzeccato l’apporto di Francesca Parisella, che interviene soprattutto quando si tratta di smontare fake news, come il nesso mpox – orientamento sessuale. Non sarebbe una cattiva idea uno spin off rivolto ai giovani, magari su Raiplay. Le statistiche parlano per esempio di malattie a trasmissione sessuale in costante aumento. I tempi di Loveline su Mtv sono lontani, con Millennial e Gen Z che nelle migliori delle ipotesi seguono sessuologi-influencer sui social.