Il ritorno di Elisa di Rivombrosa potrebbe diventare realtà: la fiction italiana torna al costume drama?
Secondo Torino Cronaca la produzione vorrebbe girare dodici nuovi episodi nel castello Ducale di Agliè
Le ultime notizie relativa ad un ritorno in tv di Elisa di Rivombrosa risalgono ai primi anni Dieci del Duemila: si vociferava di un seguito di Ritorno a Rivombrosa-La figlia di Elisa, che però non si concretizzò mai. A sedici anni dall’ultima puntata andata in onda, qualcosa però potrebbe cambiare. Il ritorno di Elisa di Rivombrosa sembra infatti farsi strada nella prossima stagione tv (o quella successiva).
A dare la notizia per primo è stato il quotidiano web locale Torino Crocaca che, in un articolo firmato da Marco Bardesono, racconta di alcune indiscrezioni raccolte dal Comune di Agliè, dove si trova il Castello Ducale che ha rappresentato la location principale della fiction in tutte le sue tre stagioni. Dal Comune sarebbe trapelato infatti un interesse a riprendere in mano questa location, da cui la richiesta che sarebbe stata inviata alla Sovrintendenza delle Belle Arti di Torino.
Siamo ancora nel mondo del condizionale: mancano conferme ufficiali da parte di produttori e Comuni interessati, ma sempre secondo l’articolo l’obiettivo sarebbe quello di girare dodici episodi (presumibilmente per sei prime serate), con un cast totalmente rinnovato.
Se della protagonista storica Vittoria Puccini si vedrebbero delle immagini di repertorio (trasformate in flashback per l’occasione), Alessandro Preziosi -anche lui protagonista della prima storica stagione- non sarebbe della partita, così come non tornerebbe sul set Sarah Felberbaum (vista di recente nel film-tv su Tina Anselmi), che nel sequel ha interpretato Agnese, la figlia della coppia sopra citata. Tra i nomi che circolerebbero, ci sarebbero quello di Alice Paganni (Baby), Benedetta Porcaroli (Tutto può succedere), Ludovica Nasti (L’Amica Geniale), Jacopo Olmo Antinori (Diavoli), Filippo Scotti (“È stata la mano di Dio”) e Andrea Arcangeli (Romulus).
Da una sorpresa all’altra: perché se verrebbe spontaneo pensare che la nuova serie sarebbe destinata a Mediaset (il cui comparto fiction in questi anni ha alzato la testa proponendo titoli interessanti e variegati), secondo le voci circolate più di un broadcaster sarebbe interessato a questo seguito. In primis la Rai, ma anche Netflix e Prime Video.
Cosa ci sia di vero in tutto questo, ce lo dirà solo tempo. Quel che è certo è che, in effetti, riproporre la saga di Elisa di Rivombrosa in questi anni di revival non è un’idea così assurda. La prima stagione della serie, andata in onda nel 2003 e diretta da Cinzia Th Torrini, registrò ascolti record, fino ad oltre 12 milioni di telespettatori nell’ultima puntata. La seconda stagione ebbe una rispettosissima media di 6 milioni di telespettatori mentre il sequel si assestò intorno ai tre milioni.
Ma a prescindere degli ascolti, Elisa di Rivombrosa resta uno dei titoli più forti proposti dalla tv italiana negli anni Duemila. Un costume drama a tutti gli effetti, ricco di intrighi, gialli e tanto sentimento, diventato un fenomeno mediatico capace di generare anche delle parodie. Se siete fan di Sensualità a Corte beh, sappiate che Marcello Cesena ebbe l’idea di creare Jean Claude e Madre dopo aver visto proprio un episodio di Elisa di Rivombrosa su consiglio della nipote.
Un possibile interesse a riportare in tv la famiglia Ristori deve essere stato riacceso anche dal recente successo di alcuni costume drama internazionali, in primis Bridgerton e il suo spin-off La Regina Carlotta, ma anche Downton Abbey che, nonostante abbia terminato la sua corsa in tv (ma si parla di una possibile settima stagione), continua a restare un punto di riferimento per gli appassionati del genere, così come l’italiano La Legge di Lidia Pöet. E poi Sanditon, The Great, Victoria, Sissi e molti altri titoli. Insomma, dopo aver seguito in questi anni storie in costume provenienti dall’estero, per la fiction italiana potrebbe essere giunto il momento di rispolverare gli abiti lunghi e di rimettere in sesto le carrozze.