Elio a Che Tempo Che Fa: “Sanremo è brutto, ma un brutto bello”
Divergenze estetiche tra il direttore artistico Fabio Fazio ed Elio nella puntata del 9 Febbraio di Che Tempo Che Fa.
La puntata presanremese di Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio, andata in onda stasera 9 Febbraio, è stata più leggera delle altre presentate nelle ultime due settimane: niente politica nelle interviste, a parte una schizzata sarcastica di Luciana Littizzetto sul ritorno di fiamma tra Casini e Berlusconi, e zero impegno se non di striscio, quasi aleggiante sopra le teste dell’affollato parterre di ospiti.
Una serata molto più leggera che ha degnamente introdotto la lunga marcia che separa il conduttore Fabio Fazio da Sanremo 2014: tutta la seconda parte della puntata è stata incentrata sull’analisi del Festival, a tratti con sprazzi semiotici e citazioni còlte che hanno spaziato da Buzzati a Umberto Saba e in altri momenti i ricordi del vero cuore di Sanremo.
Elio, Massimo Gramellini e Daniela Zuccoli Bongiorno hanno condiviso opinioni e ricordi sull’evento più nazionalpopolare d’Italia, ma mentre la vedova di Mike ha incentrato i suoi interventi tutti sul filo dell’elegia del marito, risultando spesso anche fuori luogo, e Massimo Gramellini si è lanciato in analisi filosemiotiche e ricordi da ex inviato, Elio ha abbracciato un approccio completamente diverso.
Nella sua classica ironia geniale, ha avuto modo di dichiarare la cosa che almeno tutti abbiamo pensato: dopo il filmato con le due esibizioni degli Elio e Le Storie Tese ai Sanremo cui hanno partecipato, 1996 e 2013, Elio ha chiarito elegantemente la propria posizione -estremamente sarcastica- in merito al Festival.
Quanti ricordi, sì. A noi di Elio e Le Storie Tese piace molto il Festival, per cui abbiamo pensato a come fare per andare al Festival. Non siamo concorrenti come gli altri: è tutta una scusa per andare al Teatro Ariston, stare sul palco del Festival ma.. soprattutto farsi le foto con gli altri.
Fabio Fazio, curioso, ha chiesto perché gli piacesse il Festival: a questo punto la risposta di Elio è arrivata, ironica e tagliente come una scudisciata in piena faccia del direttore artistico.
Innanzitutto io amo le cose brutte. Quindi il Festival è oggettivamente brutto, ma gli voglio tanto bene. Io voglio più bene alle cose brutte perché penso sempre “poverino”, quando uno è bello è bello giò, come Clooney.
Fazio ha provato a salvare la situazione dicendo “beh sì è un po’ trash”, ma Elio ha affondato di ironia, rivelando la verità ultima che spinge probabilmente un’alta percentuale di spettatori a seguire l’agognato Sanremo.
No, non è trash, è proprio brutto. E’ brutto in generale, diciamo: è un brutto bello, altrimenti perché uno fa il matto per andarci ad ogni costo? Gli voglio bene, ecco. In Italia si fanno canzoni brutte da tanti anni – tranne la nostra, che non può essere messa sullo stesso piano, perché noi chiaramente siamo andati lì per perdere.
Cosa aggiungere se non “sì, ti voglio bene anche io, e non perché sei brutto”?