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Elezioni politiche 2013 in tv: chi e cosa aspettarsi nelle prossime settimane

La campagna elettorale è iniziata, di fatto, ieri. Ecco le aspettative televisive per i primi mesi del nuovo anno.

pubblicato 12 Dicembre 2012 aggiornato 3 Settembre 2020 23:26

Pierluigi Bersani, Beppe Grillo, Silvio Berlusconi e, forse, Mario Monti. Ecco i protagonisti, ammesso che non se ne presentino altri nei prossimi giorni, della tv italiana nei primi mesi del 2013. La sensazione ampiamente avvertita da tutti è che quella che è iniziata ieri, con la telefonata del Cavaliere da Belpietro, l’ospitata del Presidente del Consiglio a Unomattina e il video online del comico, sarà una campagna elettorale di fuoco, forse come da tempo non se ne vedevano.
Nell’era degli slogan rielaborati nei tweet il piccolo schermo rischia (si potrebbe parlare di certezza, in realtà) ancora una volta di essere letteralmente invaso dai faccioni dei nostri politici. Dai più giovani – di età o di carriera politica – agli highlander che di andare in pensione non ci pensano mica. I palinsesti potrebbero subire notevoli variazioni, a partire da quella che riguarda (ma non si hanno ancora certezze a riguardo) il Festival di Sanremo, che invece che andare in onda dal 12 al 16 febbraio potrebbe slittare a marzo (potete partecipare al sondaggio di TvBlog), quando le questioni politiche non saranno più così incandescenti. Molto (ma forse non tutto – perché la campagna elettorale sarà comunque nel vivo) dipenderà dalla data che verrà stabilita per le elezioni politiche. Il 17-18 o il 24-25 febbraio?
Peraltro le consultazioni per il Parlamento saranno accompagnate dalle regionali in Lombardia e in Molise. Poche settimane prima sarà invece la volta del Lazio, che dovrebbe andare al voto (così ha stabilito il Tar) il 3 e 4 febbraio.
La tv è già attrezzata a qualsiasi decisione. Rai (tecnica, ma sempre incredibilmente politicizzata), Mediaset (di Berlusconi), La 7 e Sky si candidano ad ospitare i confronti tra i candidati, sposando un format che sembra funzionare (primarie centrosinistra docet). I talk show, da Servizio Pubblico a Ballarò, da Quinta colonna a Piazzapulita, sfrutteranno al massimo la campagna elettorale (ieri sera il programma di Giovanni Floris, pur con una puntata non particolarmente frizzante nei toni e nei contenuti, è risultato il più visto della serata), i telegiornali per forza di cose amplieranno la pagina politica. I contenitori che spesso in maniera talvolta imbarazzante si occupano di questi aspetti, da Pomeriggio Cinque a La vita in diretta, passando per Domenica Live e L’Arena, avranno forse buoni motivi per distrarsi dalle ultime avventure giudiziarie e non di un Michele Misseri o di un capitan Schettino.
Un fatto che in un altro periodo avrebbe rappresentato una manna dal cielo. Ed invece, c’è sempre di peggio.

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