Eleventh Hour: la fantascienza in seconda serata su Italia 1
La seconda serata del mercoledì di Italia 1 si tinge di sci-fi. No, non ci riferiamo a “Fringe”, inizialmente annunciato per ottobre e misteriosamente rimandato, ma al suo rivale dello scorso anno, ovvero “Eleventh Hour”, che da stasera andrà in onda con due episodi a settimana dalle 23:10.Prodotto dal mago del crime Jerry Bruckheimer, anche
La seconda serata del mercoledì di Italia 1 si tinge di sci-fi. No, non ci riferiamo a “Fringe”, inizialmente annunciato per ottobre e misteriosamente rimandato, ma al suo rivale dello scorso anno, ovvero “Eleventh Hour”, che da stasera andrà in onda con due episodi a settimana dalle 23:10.
Prodotto dal mago del crime Jerry Bruckheimer, anche questa serie contiene elementi tipici del poliziesco, affiancandoli però a temi sovrannaturali propri, appunto, della fantascienza. Non a caso, i protagonisti di questo remake americano – la serie originale è inglese- sono uno scienziato ed una poliziotta.
Lo scienziato, il Dr. Jacob Hood (Rufus Sewell, “The Illusionist”), è così geniale che spesso viene incompreso dagli altri, al punto da isolarsi da tutto ciò che lo circonda. La sua intelligenza è però utile all’Fbi, che cerca così di risolvere quei casi legati al paranormale giunti alla cosiddetta “undicesima ora”, ovvero al punto di non ritorno oltre il quale le conseguenze potrebbero essere devastanti.
Per aiutare Hood nel suo lavoro, viene quindi messo sotto la protezione di un’agente, Rachel Young (Marley Shelton, “Grindhouse”), che dovrà essere pronta a difendere lo scienziato da criminali capaci di qualsiasi esperimento pur di raggiungere i propri fini.
Con un budget di 2 milioni di dollari ad episodio, le aspettative della Cbs verso “Eleventh Hour” erano molto alte, ed in effetti i buoni risultati non sono mancati: la media dei 18 episodi trasmessi è stata di 12 milioni di telespettatori. Non si capisce, pertanto, il perchè la rete non abbia dato il via ad una seconda stagione della serie, che così è rimasta un semplice esperimento riuscito a metà.
Forse la troppa eco suscitata dall’altro scifi partito la scorsa stagione, ovvero “Fringe”, ha portato la rete ad investire su altri progetti, preferendo ancora una volta il genere crime a quello fantascientico. Avrà fatto bene?