Home Pechino Express Eleonora Brigliadori: “Ho fatto causa alla Rai per l’esclusione da Pechino Express”

Eleonora Brigliadori: “Ho fatto causa alla Rai per l’esclusione da Pechino Express”

“Ho dato mandato al mio legale…”, scrive l’attrice.

pubblicato 21 Settembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 21:35

Eleonora Brigliadori ha fatto causa alla Rai. L’attrice avrebbe dovuto partecipare alla settima edizione di Pechino Express, partita ieri sera su Rai 2 con il quasi 10% di share, ma la sua presenza è stata poi fatta saltare a causa delle dichiarazioni della stessa attrice ai danni di Nadia Toffa (“Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Il destino mostra le false teorie nella vita e dove la salute scompare la falsità avanza”). Ebbene, ora la Brigliadori annuncia:

“In occasione della messa in onda della prima puntata del programma Pechino Express ho dato incarico, allo Studio dell’Avv. Lo Foco, di depositare la vertenza giudiziaria contro Magnolia e RAI, per l’ingiusta esclusione, mia e di mio figlio Gabriele, dal programma stesso.
In fede, Eleonora Brigliadori, (iscritta all’ufficio di collocamento lavoratori dello spettacolo e scritturata dal programma stesso) con il nome Artistico Spirituale Aron Noel”.

L’attrice, che nel programma è stata sostituita dalla coppia delle Signore della Tv (ovvero Patrizia Rossetti e Maria Teresa Ruta), sottolinea anche: “Faccio notare come, il conduttore, eviti tassativamente di rispondere alla domanda della giornalista, e involontariamente e nel più totale imbarazzo, confessi indirettamente con la sua affermazione di sostenitore dei vaccini, quali siano state, le vere cause (ideologiche occulte e non etiche come si voleva far credere), dell’esclusione dal programma”.

Ai microfoni di Tvblog, Costantino Della Gherardesca aveva detto: “La Rai si è schierata dalla parte della scienza, figuriamoci. Io ho fatto anche una campagna per i vaccini qualche anno fa per l’Unicef, non so se vi ricordate. La trovo una posizione giusta da servizio pubblico, pro scienza in questo periodo di troppa disinformazione”.

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