Quattro anni nelle piazze italiane per Mezzogiorno in famiglia, ora l’esperienza da concorrente a Tale e Quale Show, che si concluderà il prossimo venerdì con il Torneo che la vedrà ancora una volta protagonista. Eppure per Elena Ballerini il percorso in tv parte da un’inaspettata e sorprendente amicizia con Gianni Boncompagni.
All’anagrafe Elena Pappalardo. È vero che il nome d’arte Elena Ballerini nasce da un’idea di Gianni Boncompagni?
Gianni era un mio carissimo amico: ci eravamo conosciuti tramite amici comuni ed è stata la mia prima guida a Roma. Il mercoledì andavamo spesso a vedere i monumenti insieme.
I monumenti?
Sì, i monumenti. A differenza di quello che qualcuno può pensare, Gianni Boncompagni è una delle persone con più rispetto per le donne di quelle che ho incontrato nella mia vita. Quindi andavamo a vedere i momenti insieme: io ero molto giovane, ma mi piaceva molto la cultura. Con lui ho visitato San Pietro, ma anche la mostra in Galleria Borghese su Cranach.
E come nasce l’idea del nome d’arte?
Un giorno si gira e mi dice: “Tu non devi solo pensare a fare le canzoni, tu devi andare in tv”. Così abbiamo iniziato a fare insieme degli scherzi telefonici perché Gianni mi voleva insegnare ad essere più disinvolta per allenarmi alla diretta in tv. Ed è lì che mi suggerì di farmi chiamare Elena Ballerini. Io accettai il suo consiglio, feci il provino per Rai Gulp, mi presero e io allora pensai che fosse un segno del destino che quello dovesse essere il mio nome d’arte.
Come è nata l’amicizia fra te e Gianni Boncompagni?
Tramite un mio amico giornalista, che aveva pensato a Gianni come a un persona che poteva darmi qualche suggerimento per la mia carriera. Io inizialmente ero scettica. Oggi gli sono profondamente grata perché tante di quelle poche cose che so le ho imparate da lui.
Ma è stato solo grazie a Boncompagni che sei arrivata a fare tv o in te c’era già un interesse?
Credo che chi ama il mondo dello spettacolo, lo ama a trecentosessanta gradi. Io mi ero sempre tenuta pronto a tutto e quando Gianni mi ha incoraggiato nel seguire la strada della tv l’ho semplicemente ascoltato.
Come sei arrivata però nel 2014 alla corte di Michele Guardì?
Michele Guardì l’avevo intervistato su Rai Gulp e mi aveva detto: “Ballerini tu sei in gamba, un giorno ti chiamerò”. Gli ho lasciato il mio numero e quando ha deciso di cambiare il cast di Mezzogiorno in famiglia mi ha chiamato. Inizialmente pensavo fosse uno scherzo, perché avevo raccontato ad un amico che Guardì mi aveva detto che un giorno mi avrebbe chiamato. Poi invece capii che era tutto vero.
Che cosa hanno rappresentato per te professionalmente gli anni a Mezzogiorno in famiglia?
Sono stati una grandissima palestra. Mezzogiorno in famiglia era tutto in diretta: lavoravamo nelle piazze a stretto contatto con la gente e questa cosa è stata estremamente formativa. Quando intervisti una persona comune, questa può dare risposte fuorvianti, non precise e millimetriche come un’opinionista in studio o una persona che lavora nel mondo dello spettacolo. Questo ti insegna a lavorare con l’imprevisto, allenando così la spontaneità, come faceva Gianni quando mi faceva fare gli scherzi telefonici.
L’anno scorso per te c’è stato Citofonare Rai2. Come mai quell’esperienza non si è ripetuta quest’anno?
Semplicemente perché c’era Tale e Quale. Ho un bellissimo ricordo di Paola e Simona e anche a Citofonare Rai2 mi sono trovata molto bene. Lì rispetto a Mezzogiorno in famiglia aveva più spazio il mio contenuto personale: a fine stagione ero arrivata a fare molti servizi in cui sfruttavo il mio essere mamma per dare dei suggerimenti su determinati argomenti.
Tale e Quale è un’esperienza che inseguivi da qualche anno. Che cosa non aveva convinto in passato ai casting?
Io non sono ancora un personaggio così noto e nelle precedenti edizioni in cui avevo tentato di partecipare c’erano volti maggiormente noti con una voce da soprano come la mia, ad esempio nel 2016 Silvia Mezzanotte. Ogni anno però c’è sempre spazio per la quota emergenti e quest’anno credo di aver occupato io quella casella che normalmente spetta a chi non è una cantante, ma sa cantare e deve ancora farsi conoscere dal grande pubblico.
Dopo Tale e Quale, nella tua carriera ci sarà più musica o pensi di voler tornare in maniera più decisa in tv?
La scorsa settimana ho ricevuto la proposta per un talent canoro internazionale che partirà a marzo 2023.
Come è arrivata questa proposta?
Ho mandato i provini e anche una mia esibizione live a Tale e Quale. Mi è subito arrivata una risposta molto positiva e ora sto valutando due proposte che mi sono arrivate per lo stesso programma, realizzato però in due paesi diversi.
Ci sono altri progetti che bollono in pentola?
Con Pasquale Mammaro, che è il mio agente, stiamo preparando una cover di pop lirico. Ho anche dei singoli da fare uscire e spero che uno di questi possa uscire già prima di Natale.