Editoriale – Rai.tv – E il Telefilm festival, TvBlog e Sorrisi per “Gira il tuo telefilm”
La riflessione che segue per augurarvi, come di consueto, una buona settimana – televisiva e non, cari lettori – ha due ragioni distinte. La prima ragione è – immagino che alcuni di voi se ne saranno accorti, e che altri ne avranno letto – il concorso Gira il tuo Telefilm. Un’idea degli organizzatori del Telefilm
La riflessione che segue per augurarvi, come di consueto, una buona settimana – televisiva e non, cari lettori – ha due ragioni distinte. La prima ragione è – immagino che alcuni di voi se ne saranno accorti, e che altri ne avranno letto – il concorso Gira il tuo Telefilm. Un’idea degli organizzatori del Telefilm Festival in collaborazione con TvBlog e con Tv Sorrisi e Canzoni, big new entry nel supporto di questa bella iniziativa. Si tratta, come saprete, di realizzare con mezzi professionali o amatoriali, un web-episodio di tre minuti di un telefilm, che può essere inventato da voi o remake di un telefilm famoso. E poi di sottoporre il vostro lavoro agli utenti e alla nostra giuria per le selezioni.
Gira il tuo telefilm lo trovate qui. Partecipate numerosi.
Il secondo spunto di questa riflessione è un weekend trascorso in un luogo dove non c’era antenna televisiva ma connessione internet. Cosa che mi ha permesso di godermi una volta per tutte, in maniera precisa e attenta, la programmazione in streaming – e l’archivio, non dimentichiamocelo – di Rai.Tv. Ne parlava, per esempio, Stefano Havana a proposito dei click sul sito durante Sanremo. Ma quello era un evento. Rai.Tv esiste, quotidianamente, e quotidianamente permette di seguire online le programmazioni RAI, live.
Due questioni fondamentalmente diverse, ma che hanno una matrice comune: la rete. La rete che interagisce con i media tradizionali (anche se dopo tanti anni di internet – per il sottoscritto sono ormai dodici – fa un po’ ridere, che la rete non sia ancora un media tradizionale), li integra, li supporta. E in qualche modo, concedetemelo, comincia a superarli. Il flusso ininterrotto di Rai.Tv e la possibilità di accedere agli archivi ne è un esempio straordinario. Anche ora, mentre scrivo, ascolto – come in radio – uno dei bei notiziari di RaiNews 24.
Inutile che vi dica che tutto questo, alla lunga, metterà definitivamente in fuorigioco i tradizionali strumenti di raccolta pubblicitaria, di valutazione quali-quantitativa (leggi: Auditel) e costringerà tutti i boadcaster a inventarsi nuovi metodi per trattenere l’utente, per interessarlo, per farlo interagire e, perché no, per propinargli la pubblicità, anima del commercio e della tele.
Noi, in qualche modo, potremo dire di essere stati testimoni di questo cambiamento: non è una cosa da poco. Pensateci, pensiamoci, e parliamone. Perché fra vent’anni lo daremo per scontato ma oggi non lo è ancora.