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Editoriale festivo – I bilanci del 2009, le aspettative del 2010

C’è poco da fare. Quando ci si avvicina alla chiusura simbolica del calendario, è quasi necessario tracciare un bilancio e fare delle previsioni per il futuro: se non lo fai, sembri quasi fuori dai giochi. Se lo fai, il rischio è quello di dire un’accozzaglia di banalità. Per evitar le quali, è sufficiente attenersi ai

pubblicato 27 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 19:58


C’è poco da fare. Quando ci si avvicina alla chiusura simbolica del calendario, è quasi necessario tracciare un bilancio e fare delle previsioni per il futuro: se non lo fai, sembri quasi fuori dai giochi. Se lo fai, il rischio è quello di dire un’accozzaglia di banalità. Per evitar le quali, è sufficiente attenersi ai fatti.

Per TvBlog è stato un buon anno, con un lieve declino nella stagione primavera-estate: siamo specchio della tv generalista – c’è poco da fare: i dati lo provano -, e il periodo primavera-estate 2009 è stato uno dei peggiori da quando esiste questo sitarello: una tv di repliche, una tv di nulla, una tv senza alcun tipo di sperimentazione. I picchi, amiche e amici, lettrici e lettori, li tocchiamo sempre per tre motivi sostanziali: a) la polemica; b) i reality; c) le gallery di donnine (e ometti, in pochi casi). Fatta salva questa evidente attinenza alla tv generalista (cosa avrebbero, di diverso, i dati Auditel, in media?), ci ritagliamo, come sempre la nicchia che ci permette di parlare, con soddisfazione, di tutto un po’.

Ma per la tv che anno è stato? Fatti salvi alcuni acuti – su tutti, mi permetterete di ricordare, per spaziare da un estremo all’altro della tv nostrana, lo speciale Che tempo che fa con Roberto Saviano, cui mi sento estremamente legato da un punto di vista ideologico, e la puntata speciale di Italia’s got talent, che ha racimolato ottimi risultati e avrebbe meritato una collocazione migliore -, calma piatta. Il picco negativo secondo lo scrivente? L’informazione.



Di tutti gli eventi di cui ho esperienza diretta, non riesco mai a trovare un telegiornale che li racconti come appaiono realmente. Ne deriva il fatto che, per questa banale esperienza, io non riesca a credere al resto del racconto di quegli eventi di cui non ho conferme personali.

Il Tg1 ha registrato una progressiva regressione, con un preoccupante ampliamento di costume, società, cucina e volemose bene, sulla scia dei colleghi del Tg5. Matrix preferisce occuparsi live di Fabrizio Corona, e chi dice che non ha risentito delle dimissioni di Mentana, be’, forse non ha ben presente cosa sia l’approfondimento. Vespa e i suoi modellini hanno fatto acido. La Setta non si può nemmeno definire di approfondimento. Santoro farebbe anche bene, non fosse ossessionato dal premier. Ballarò e gli applausi in studio qualunque cosa venga detta lascia davvero il tempo che trova. Restano Report e Presa diretta e RAINews24. Viva.

L’intrattenimento nel corso dell’anno non mi ha impressionato. Mi preoccupa la guerra RaiSet vs. SKY – e sia chiaro, non è che io consideri SKY come una fonte di libertà assoluta -. Mi spaventa il basso livello di scrittura delle fiction nostrane, che non mi entusiasmano mai e trovo che i reality siano alla corda e stiano mostrando il loro volto più brutto.

Non nutro grandi speranze per il 2010. Del resto, sarà, eccezionalmente, il Grande Fratello 10 a traghettarci da un anno all’altro, e in questa sua nuova veste non mi entusiasma e non lascia grandi margini a credere a un miglioramento del pacchetto complessivo dell’intrattenimento.

Tuttavia, sarò ben felice di essere smentito dall’anno che verrà. Almeno, me lo auguro.