Home Eccezionale Veramente merita una seconda edizione. Abatantuono: “Se vorranno…”

Eccezionale Veramente merita una seconda edizione. Abatantuono: “Se vorranno…”

Eccezionale Veramente ha ampi margini di miglioramento. Si merita un’altra edizione per decollare?

pubblicato 4 Giugno 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 00:01

Eccezionale Veramente 2 s’ha da fare? La Finale è stata vista da 867.000 spettatori con il 5% di share, praticamente il record stagionale. Quindi un nuovo inizio, più che una fine come per l’ultima puntata in caduta libera di The Voice.

A dire il verso Eccezionale Veramente è quello che può dirsi un esperimento riuscito e, proprio perché sperimentale, suscettibile di migliorie. Ma l’idea c’era, la pregevole fattura del prodotto pure, altrettanto il fervore dialettico nella giuria (impreziosita da quarti giudici eccellenti come Pupi Avati) e la sua autorevolezza (persino Paolo Ruffini e Selvaggia Lucarelli sembravano radical chic nella “rete di Mentana”).

Insomma, La7 può ritenersi contenta di aver innovato un genere ormai abusato come il talent, grazie alla capacità di rinnovarsi professionalmente di Gabriele Cirilli (finalmente emancipatosi dalla gonnella di Carlo Conti e più credibile in smoking) e alla direzione magistrale di Diego Abatantuono, vero e proprio marchio eponimo di garanzia.

Quest’ultimo, intercettato dall’Ansa, si è mostrato aperto – seppur con il suo consueto possibilismo surreale – a una nuova edizione del talent comico di La7:

“Sono contento che ci sia stato crescendo di ascolti, dovuto alla bagarre finale e alla qualità dei finalisti. Sono tutti soddisfatti, se vorranno replicare, vedremo se troveremo un accordo. Per me è stata la prima volta in un talent, in futuro potremmo far tesoro di alcuni errori fatti. La selezione va fatta con criterio, perché i comici sono tantissimi. Non sono tantissimi quelli che mi fanno ridere, ma io sono un addetto ai lavori. Guardo le cose con occhio diverso. La comicità – è diversa dalla musica. Ci sono milioni di esempi di gente che riempie i cinema, con film in cui non succede nulla e a me non fanno ridere proprio. È tutto molto soggettivo. E la satira? Ce n’è molto poca in tv, ma io ho una mia idea di satira. Io non l’ho mai fatta, eppure ho sempre interpretato personaggi che lanciavano un determinato messaggio. Troisi non parlava di politica, eppure si capiva come la pensava… Io preferisco dividere la comicità in quella che fa ridere o no”.

Sulle critiche a Roberto Benigni, dopo la scelta di votare sì al referendum di ottobre e le posizioni espresse su Rai1 in occasione della replica de La Più Bella del Mondo, “Benigni è sempre stato schierato, ha sempre detto le sue opinioni, quindi non c’è un cambiamento in questo senso. Forse in questo caso è una presa di posizione eccessiva, sicuramente ha un grande peso. Io non ho ancora deciso come votare. Ho ascoltato le varie posizioni, deciderò all’ultimo momento-. Chi dice che non fa più ridere perché non è più antisistema sbaglia. Ci sono tanti comici contro il sistema che non fanno ridere affatto. Lui ha semplicemente scelto di percorrere altre strade che non c’entrano con la comicità”.

Per ora, di certo, Abatantuono è pronto a tornare al suo primo amore, il cinema, dopo un anno da giudice e opinionista semi-fisso di Quelli che il calcio:

“La tv mi diverte, ma il mio mestiere resta il cinema. Sui film accetto ogni critica, sulla tv possono dirmi se era giusto o meno partecipare al programma, non di più. Questo lo accetto, tanto spesso non sono d’accordo neanche con me stesso”.

Una colonna, e non solo del talent comico.

La7