Eccezionale Veramente, Roberto Lipari vince il contratto con la Colorado Film

Otto e mezzo sfora e la Finale ancora non parte.

Lilli Gruber: “Vi lascio alla finalissima di Diego Abatantuono”. Ma come? E’ solo un giurato!

Si comincia con lancio sensazionalistico del conduttore Cirilli, uno che ci ha creduto tanto in questo bell’esperimento. Presenta Abatantuono come l’eponimo, Ruffini come l’ottimista di turno e Selvaggia come la donna dei mille tweet, amabile e spietata.

Presentazione del quarto, elegantissimo giudice: Pupi Avati. Standing ovation, tutti in piedi: “Ormai io vivo la mia età solo di esagerazioni e di complimenti. Credo solo alle bugie”. Per il resto dice che sarà un giudice generoso: “So bene cosa vuol dire investire in una serata come questa. Questa trasmissione mi piace perché è molto originale, si occupa degli ultimi, e perché c’è una parte dietro le quinte nella quale non si capisce niente, gli sconfitti escono e dicono che è andata benissimo. Voi forse non l’avete vista, questa parte è assolutamente straordinaria”.

I Progildan non fanno ridere i giudici, anche se per “Abatantuono hanno molto ritmo e siamo in difficoltà”. Ruffini più sincero: “E’ venuta meno quella parte più fisica che a me divertiva un po’ di più”. Il pubblico è tiepidino. Hanno due sì da Abatantuono e Avati e due no.

Arriva Andrea Fratellini il ventriloquo. Fa un po’ Tu sì que vales. Paolo “ride e si emoziona”. Per Selvaggia rende moderno qualcosa di vecchio. Avati e Abatantuono sempre all’unisono. Per Pupi ha bisogno di un palcoscenico più grande. Tre sì.

Sinisi e Bugatti e il loro umorismo all’incontrario: interessante, come anche il modo in cui Abatantuono prende simpaticamente in giro Cirilli: “Il suo smoking è il mio. E queste cose che fai qui entreranno nel tuo curriculum”. Ruffini li ha trovati più sottotono, mentre Selvaggia apprezza il fatto che non siano ruffiani: “Mi riconosco”. Per il resto Avati ha trovato il testo all’inizio molto facile: “Poi sono entrati in un territorio della surrealtà dove sono molto cresciuti. E’ un giudizio a metà il mio”. Alla fine ottengono il sì.

Enrico Zambianchi con la morte ha rischiato grosso. Per Abantatuono “è un personaggio”. Avati è scandalizzato dai due no di Ruffini e Diego: “Questo è il concorso dei comici, lui può andare a raccontare una storia infinita, la morte può diventare mille aneddoti, può diventare uno dei personaggi di una trasmissione di successo”. Per Ruffini “questo non è un casting di un film di successo”. Avati: “Togliti il dubbio, visto che la mia esperienza è infinitamente superiore alla tua. Devi cambiare il no in sì”.

Ruffini: “Dopo aver preso il cazziatone dal Maestro sono al top, sono al toppissimo”. Abatantuono: “Se l’abbiamo chiamato è perché abbiamo rispetto”.

Paolo Franceschini, altro comico con pupazzo al seguito. Per Selvaggia ha sprecato un’occasione, mentre Ruffini ha pianto dalle risate. Per Abatantuono l’essere venuto dopo un altro ventriloquo non ha aiutato, dal momento che lui si è cimentato in questa veste solo in Finale. Per Avati “fa una tenerezza infinita, non so se sia vestito così in corridoio, in bagno… Quel pupazzo non gli serve, ma gli nuoce”. Sembra un no per quasi tutti, ma Pupi ribalta tutto anche stavolta.

Spicu con la sua teatralità ha conquistato Ruffini e non Avati (devo dire che sono all’opposto tutta la sera), quindi non va in Finale. E Cirilli ha pure fatto una battuta alla concorrenza: “Ricordati che tu Valium”.

Davide D’Urso è il comico più giovane e fa ironia sulla masturbazione. Abatatuono fa fatica a pensare che possa vincere. Avati lo stronca: “Trovo una giuria molto comica e i comici non sempre così comici. E’ molto carino, è molto carino. Punto”.

Il muratore Enzo Emmanuello accontenta tutti, giudici e Avati, stranamente.

Vanessa Giuliani sarà piaciuta col suo portoghese? Per Abatantuono ha confermato di essere una brava attrice: “Funzionava tutto”. Tutto rientra tra Avati e Ruffini: “Condivido quello che ha fatto Ruffini per dimostrargli la mia correttezza”. Tre sì.

Enrico Luparia alias Tony Tormento. Fa troppo La sai l’ultima? solo a me? Per Selvaggia “il monologhista non lo sa fare”. Per Avati “il testo era modestissimo, cercava di far ridere con una grande disperazione senza riuscirci. Potenzialmente potrebbe essere molto comico”.

I Rino Ceronte puntano sui doppi sensi sessuali. Ruffini si spancia, manco a dirlo. Avati ha apprezzato l’imperturbabilità di lui.

Renzo Sinacori, il comico siciliano che fa il numero sulla mafia. E non va in Finale.

Dondarini e Dal Fiume ottengono il sì anche se hanno cambiato ruoli.

Nino Taranto col suo romanaccio fa sbellicare il pubblico. E’ molto cinematografico, in effetti. Per Abatantuono è da cabaret. Selvaggia dice che la fa ridere anche se parla di pipì e carta igienica.

Troppo lunga e farraginosa questa Finale che non sembra una Finale. Francesco D’Antonio alquanto moscio. Per Selvaggia è un monologhista interessante. Avati è perplesso sul testo ma “al momento lo trovo anch’io uno dei migliori”. Riceve tre sì.

Giovanni D’Angella fa sbellicare Ruffini e Abatantuono (“E’ già un tormentone naturale”. “Dopo trenta secondi ha già preso un applauso”). A Selvaggia sembra già uno conosciuto e famoso.

Roberto Lipari conquista Avati: “Non ha mai forzato nulla, rende tutto molto credibile. Ha una grandissima naturalezza, è contagioso il suo divertimento”. Per Abatantuono “c’è roba”. Ruffini: “Mi verrebbe da dire che è più bravo di me”. Abatantuono: “Verrebbe di dirlo anche a me”. La moda in questo programma è MASSACRARE PAOLO RUFFINI.

Abatantuono: “Vedo comici in tanti programmi, qui la qualità stasera è molto alta. I comici che hanno fatto cagare, però, li hai scelti tu, Cirilli”.

Gli ultimi, finalmente… Ghetti e Baldieri ci danno dentro di battute su parti intime e Avati straride: “Mi erano piaciuti già alla prima puntata”. Praticamente è un fan di prima ora della trasmissione. Esige che prendano 4 sì, quindi decide lui? Abatatuono: “Il cabaret funziona quando il pubblico non vuole che finisca”.

Selvaggia continua a sopravvivere in un contesto sessista, in cui persino il più chic dei giudici fa la battuta sul suo seno…

I giudici devono dare un voto da 1 a 10 ai promossi… per mandarne solo 4 in Finalissima.

Progildan: 22. Sinisi e Bugatti: 24. Andrea Fratellini: 29. Paolo Franceschini: 25. Davide D’Urso: 27. Enrico Zambianchi: 28. Enzo Emmanuello: 32. Vanessa Giuliani: 24. Francesco D’Antonio: 34. Dondarini e Dal Fiume: 32. Nino Taranto: 33. Rino Ceronte: 31. Giovanni D’Angella: 37. Roberto Lipari: 40. Ghetti e Baldieri: 39.

I quattro che, in un minuto di performance, si giocheranno la vittoria sono Roberto Lipari, Ghetti e Baldieri, Giovanni D’Angella e Francesco D’Antonio.

Avati: “Mi sono molto divertito. Devo dire molto grazie a te, quando una cosa sul palco non funzionava mi bastava vedere la tua faccia, Gabriele Cirilli, e il modo in cui li accompagnavi”. Selvaggia: “Sono contenta tu l’abbia detto, è il conduttore più bullizzato di tutti”. Avati: “Vorrei asserire che attori si è, non lo si diventa con la volontà e l’impegno”.

La classifica meno popolare della storia. Sceglie solo la giuria e si rischia di bissare la clasifica precedente. Al quarto posto Francesco D’Antonio.

A consegnare il premio Maurizio Totti della Colorado Film (e Ruffini se lo stringe). Il vincitore di un contratto di esclusiva di due anni (100.000 euro per il cinema e la tv) con la Colorado è… Roberto Lipari. Nessuna lacrima, è più emozionato Cirilli (che si abbraccia a sua volta Totti e dice che senza Abatantuono questo programma non sarebbe nato).

Cirilli più encomiastico che mai, ringrazia l’editore Urbano Cairo e il Direttore Salini. In ogni caso va riconosciuto a Eccezionale veramente di essere stato un gioiellino che meritava qualcosa in più, in termini di ascolti (ma che ha trovato spettatori di eccellenza in Pupi Avati e Adriano Celentano).

Roberto Lipari chiude con il suo monologo prima di godersi il suo contratto biennale.