È terminata la serie Distretto di Polizia 6
Ieri sera è stata trasmessa l’ultima puntata della sesta serie di Distretto di Polizia, una fiction di cui mi sono sempre dichiarato estimatore.Avrete però notato che dall’inizio di questa serie non ho scritto neanche una parola a riguardo. Come mai?Il motivo è presto detto: questa serie non mi è piaciuta affatto. Si è trattato di
Ieri sera è stata trasmessa l’ultima puntata della sesta serie di Distretto di Polizia, una fiction di cui mi sono sempre dichiarato estimatore.
Avrete però notato che dall’inizio di questa serie non ho scritto neanche una parola a riguardo. Come mai?
Il motivo è presto detto: questa serie non mi è piaciuta affatto. Si è trattato di una stagione che, malgrado le grandi aspettative, si è rivelata assolutamente incolore e, a tratti, anche noiosa e scontata.
Il (de)merito principale è stato a causa della sceneggiatura, troppo incentrata sulla figura di Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi), in questa serie commissario neo-titolare, e sulla vicenda a puntate che, diversamente dalle altre serie, è risultata troppo preponderante rispetto al resto.
Inoltre già dai primi episodi si sapeva già tutto del cattivo di turno, senza indugiare come nelle altre serie nell’alone di mistero che da sempre era prerogativa delle azioni del “nemico” del commissariato.
La stessa figura di Ardenzi è risultata depauperata della vis comica che scaturiva dal rapporto che questi aveva con Mauro Belli (Ricky Memphis), la cui scomparsa a inizio serie non ha fatto che pesare come un macigno sull’economia generale del cast e, di conseguenza, di appiattire il prodotto finale. Anche il fatto che Tirabassi si sia tolto i baffi ha reso meno simpatico il personaggio.
Altra nota di demerito la scelta dell’altra “new entry” Francesca Inaudi per interpretare il ruolo di Irene Valli. Non fraintendetemi, nulla da eccepire sulla recitazione della giovane attrice, ma sinceramente la Inaudi non è dotata del “physique du rôle” del personaggio da lei interpretato. L’ispettrice Valli sembrava possedere nelle intenzioni degli sceneggiatori un fascino tale da attirarsi gli apprezzamenti di numerosi personaggi maschili interpretati nel corso della serie, mentre nella realtà la Inaudi è tutto fuorché una fascinosa “bellona”, come denota l’abbigliamento sciatto indossato costantemente dal suo personaggio.
Positivo è stato invece l’inserimento nella squadra di Alessandro Berti (Enrico Silvestrin) che, contrariamente a quanto era stato detto inizialmente, non ha ereditato parte del ruolo di Mauro Belli, ruolo invece parzialmente ricoperto da Luca Benvenuto (Simone Corrente), ovvero quello di amico-confidente (seppure in misura molto blanda) di Ardenzi.
Ultima nota negativa, le forzature evidenti delle situazioni di suspance (su tutte la bomba disinnescata proprio quando l’orologio di casa Ardenzi, ovviamente sincronizzato con l’ora atomica internazionale e certamente con il timer dell’ordigno, segnava l’orario stabilito per l’esplosione), così come le ingenuità mostrate in questa serie più che nelle altre dagli agenti del Decimo Tuscolano ed il ridicolo finale con l’intervento degli “uomini in nero” che avrebbero fatto dichiarare morto l’ispettore Belli qualunque fosse stato l’esito dell’operazione salvavita.
Insomma, per tutti questi motivi Distretto di Polizia 6 non mi è piaciuta affatto e spero vivamente che la prossima serie sia migliore.
Non vorrei dover smettere di guardare questa fiction ricordando i bei tempi andati…