È successo in TV – 15 dicembre 1979: la nascita di Rai 3 (video)
Oggi nel passato: rivoluzionaria, culturale, pungente è la terza rete Rai
1979, periodo in cui il piccolo schermo è già sconvolto dall’arrivo delle tv private che rivoluzionano il linguaggio televisivo in tempi rapidissimi. La Rai si trova costretta ad inseguire il nuovo evento, la mossa che risulta vincente è la nascita di una nuova rete: Rai 3.
Iniziò le trasmissioni regolari alle ore 18,30 del 15 dicembre di 39 anni fa, mezz’ora prima dell’esordio del TG3 con l’annunciatrice Fabiana Udendo che dava il via alle trasmissioni:
Mi chiamo Fabiana e sono qui per presentare le trasmissioni della terza rete.
Direttore della Rete era Giuseppe Rossini, mentre il direttore del TG3 (dal quale ora dipendono le venti redazioni regionali in onda tutti i giorni) era Biagio Agnes, condirettore Sandro Curzi, vicedirettori Alberto La Volpe e Orazio Guerra.
All’inizio il servizio raggiungeva tutti i capoluoghi di regione e solo il 45% della popolazione italiana. La programmazione si aggirava tra le cinque e le sei ore quotidiane, dedicate perlopiù a programmi “curati dal dipartimento scuola-educazione“. Il Telegiornale aveva una sola edizione serale di 30 minuti.
Rai 3 è stato sicuramente il canale più anticonformista della tv di Stato: in molti ricorderanno che con Sandro Curzi alla direzione, il terzo telegiornale interpretò per primo i malumori e le insofferenze verso la cosiddetta Prima Repubblica e che, per questo, fu soprannominato dagli avversari politici Telekabul, dalla capitale dell’Afghanistan occupata dall’Urss negli anni Settanta. Tra i servizi di spicco quelli dell’11 settembre 2001, quelli del marzo 2003, con la guerra in Iraq documentata da una firma affermata del Tg3, Giovanna Botteri
Un modo di fare che il più delle volte è stato tacciato d’essere eccessivamente di parte da coloro i quali non capivano e (forse) tuttora non capiscono che un punto di vista forte, preciso ma critico e libero è l’unico modo per fare informazione pulita.
Rai 3 ha avuto il merito di lanciare programmi capaci di diventare un vero e proprio marchio televisivo: pensiamo a La tv della ragazze, lo straordinario Un giorno in pretura, Chi l’ha visto?, Mi manda Lubrano (poi diventato Mi Manda Raitre), Quelli che il calcio, Samarcanda, unitamente a volti talmente caratteristici da risultare oggi vere e proprie icone: Fabio Fazio, Michele Santoro, Piero Chiambretti, Serena Dandini, Aldo Biscardi, Corrado e Sabina Guzzanti. Nota di ricordo a parte merita certamente il signor Ghezzi e una creatura che l’anno prossimo spegnerà le sue 30 candeline: Blob.
Tutti programmi rivoluzionari, almeno nelle prime edizioni, che sono stati capaci, tutti, di cambiare il modo di fare e percepire la televisione fino ad oggi.