È successo in TV – 3 gennaio 1954: nasce la Rai – Radio Televisione Italiana (video)
Oggi nel passato: dove tutto è cominciato, 65 anni fa.
Senza di lei noi non potremo essere qua a raccontarvela giorno per giorno. E’ quella scatola chiamata televisione che da noi, oggi 3 gennaio 2019 compie la bellezza di 65 anni. Certo i segni del tempo si notano eccome, ma tutto sommato se li porta bene. Dalle nostre pagine noi sfogliamo l’album di questi 65 anni e non c’è giorno in cui il piccolo schermo ci ha regalato un evento importante del suo albo o semplicemente una curiosità da condividere. Stavolta la nostra attenzione si concentra dove tutto è cominciato.
Il 3 gennaio 1954 venne realizzata ufficialmente la prima trasmissione televisiva italiana, ad opera del Centro di Produzione Rai, all’epoca EIAR, di Via Verdi a Torino. I primi studi e le prime prove sperimentali furono effettuate proprio a Torino a partire dal 1934, dove la Rai possedeva il Centro di Direzione, e poi bruscamente interrotte durante la Seconda Guerra Mondiale.
Facendo un altro passo indietro come in una vera lezione di storia, la prima trasmissione sperimentale fu fatta l’11 settembre del 1949 dalla Triennale di Milano, dove a presentare era un giovane Corrado. Il segnale arrivò poi su tutto il territorio nazionale il 31 dicembre del 1956, ma gli abbonati erano ancora pochi, a causa del costo elevato degli apparecchi televisivi.
E’ solo a partire dalla fine degli anni ’50 che la diffusione della TV crebbe a ritmi clamorosi: siccome pochi italiani potevano permettersela, i bar o le case dei propri vicini divennero i luoghi prediletti per visioni di gruppo, soprattutto in occasione del primo e popolarissimo telequiz italiano. Il 26 novembre 1955, a quasi due anni dalla nascita della Rai, cominciò la messa in onda del celebre Lascia o raddoppia?, condotto da Mike Buongiorno, uno dei primi pionieri, insieme a Mario Riva con il suo Il Musichiere, dei quiz italiani. Nel 1957 ci fu poi l’avvento del Carosello di cui vi abbiamo raccontato la sua chiusura nel primo giorno dell’anno.
Dal 1961 comincia le trasmissioni anche il secondo canale Rai: se il punto di forza del primo canale è il teatro; il secondo canale punta specialmente sul cinema. Il piccolo schermo produce anche grandi sceneggiati (oggi si chiamano fiction) di altissimo livello: I promessi Sposi di Alessandro Manzoni, I Miserabili di Victor Hugo, La Cittadella di Cronin, fino all’Odissea di Omero, hanno un successo eccezionale.
Dal 1968 (anno delle Olimpiadi in Messico) i programmi sportivi sono trasmessi in diretta. Negli anni Settanta la Rai diventa importantissima per la produzione cinematografica (115 film prodotti solo nel 1975). Dopo il 1968 la tv vive il suo primo momento di difficoltà che và a protrarsi per circa dieci anni, infatti vanno in crisi gli spettacoli leggeri di intrattenimento compreso il celebre Festival di Sanremo.
A metà degli Anni Settanta nascono i primi canali privati locali (che possono cioè trasmettere solo in ambito locale per non più di 150.000 abitanti). Le emittenti private nel 1976 sono 68. Nel 1981 diventano addirittura 600. La ripresa da una crisi che poteva diventare pesante per il settore avviene dal 1977, quando la televisione inizia a trasmettere a colori mentre nel 1979 nasce il terzo canale Rai.
Di lì a poco la Fininvest di Silvio Berlusconi (con tre tv private: Canale 5, Rete 4 e Italia 1) comincia a diffondere i suoi programmi non più a livello locale ma nazionale. In un primo momento le tre reti sono oscurate (perché la legge vieta ai privati di trasmettere a livello nazionale), ma poi il governo fa una nuova legge che permette al gruppo di Berlusconi di trasmettere in tutta Italia. Dopo il monopolio della Rai comincia così il duopolio Rai-Fininvest.
La televisione era ormai entrata nella vita e nel costume degli italiani, cambiando per sempre la società.