Home Notizie È successo in TV – 23 dicembre 2001: Una telefonata inattesa a Quelli che il calcio (video)

È successo in TV – 23 dicembre 2001: Una telefonata inattesa a Quelli che il calcio (video)

Oggi nel passato: 17 anni fa una telefonata in diretta di Maurizio Gasparri per una gag definita ‘offensiva’ scuote la Rai

pubblicato 23 Dicembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 03:53

Una normale puntata di Quelli che il calcio si trasforma in un ring mediatico di alto rango tra l’allora ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, Simona Ventura e il presidente del consiglio di amministrazione della Rai Roberto Zaccaria.
Tutto avviene in diretta il 23 dicembre 2001 in un momento cult scritto nel libro ultraventennale di Quelli che: Gasparri intervenne telefonicamente protestando per una gag messa in scena proprio dalla Ventura e da Gene Gnocchi: i due hanno parlato di una fantomatica (e inventata) ‘stagista’ del comico ‘imparentata’ con il ministro Gasparri.

La scena viene ripetuta ogni domenica. Ciò ha portato Gasparri all’esasperazione, ad alzare la cornetta e attaccare la Ventura, Gnocchi e Zaccaria:

Si sa che in Rai c’è chi fa lavorare anche mogli e amanti. Io vengo da una cultura che è estranea a tutto questo e sono anche favorevole alla satira, ma la rifiuto quando è offensiva. Con il pretesto della satira, i vertici Rai continuano a fare un uso di parte e di sapore privatistico del servizio pubblico.

La conduttrice prova a prendere da subito le difese del programma e della gag poco prima realizzata: “La satira è un valore importante della cultura di questo Paese, ma se uno non lo capisce…La prego! Chi è sopra di lei non ha mai detto nulla contro la satira, gli Italiani sanno capire quando la satira è intelligente da quello che non lo è” scatenando l’applauso del pubblico che approva le parole.

L’ex ministro prosegue il rimprovero anche dopo il termine della trasmissione:

Questa Rai al servizio della diffamazione e della sinistra ha stancato gli italiani e per quanto mi riguarda solo gli atti giudiziari regoleranno i miei rapporti con quest’azienda che non merita il narcisismo di chi usa gli studi e i mezzi per offendere il legittimo governo voluto democraticamente dagli elettori. È una storia che deve cessare perché non è ulteriormente tollerabile.