Home Notizie È successo in TV – 16 febbraio 2005: il ritorno al presente di Rai 1, un flop (in)dimenticabile

È successo in TV – 16 febbraio 2005: il ritorno al presente di Rai 1, un flop (in)dimenticabile

Oggi nel passato: 14 anni fa Carlo Conti entra in punta di piedi nel genere del reality show (ma i risultati sono deludenti)

pubblicato 16 Febbraio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 00:45

Qualche tempo fa ne abbiamo parlato grazie ad un incrocio avvenuto a L’intervista di Maurizio Costanzo fra Carlo Conti e il suo rapporto con i reality show nella quale affermò di non essere interessato alla conduzione di programmi di questo genere, senza rendersi conto di averne condotto uno nel 2005.

Oggi ricordiamo l’anniversario (un po’ triste) per quello che venne chiamato l’edu-reality, il sottogenere di reality a vocazione pedagogica dal titolo Ritorno al presente. Al centro 14 celebrità  vivono le diverse epoche storiche come se fossero veramente lì. In palio, proprio il “Ritorno al presente”.

Carlo Conti per (quelli che dovevano essere) 13 appuntamenti, guida questo viaggio nel tempo in un nuovo gioco. Nadia Bengala, Bernardo Cherubini (fratello di Jovanotti), Alessandro Di Carlo, Andy Luotto, Gegia, Vera Gemma, Martin Amondarain, Amedeo Goria, Marina Graziani, Elisabetta Gregoraci, Sandra Milo, Paolo Mengoli, Max Parodi e Marina Suma sono i protagonisti alloggiati in uno studio cinematografico di Roma dove è stata allestita la coorte della Roma imperiale.

Nel regolamento uno di loro sarà il Potente, vivrà nei lussi del suo rango; tutti gli altri si sforzeranno da ‘sottoposti0 di abitare come in quell’epoca, stessi vestiti, stessi cibi, stessi usi. Una spettacolare prova, in un’arena allestita poco distante dal set, serve invece a misurare la forza e l’abilità di ciascuno.

In studio, il ‘professor’ Alfonso Signorini è l’addetto a dispensare alcune curiosità storiche, mentre Chiara Tortorella (figlia del mago Zurlì, Cino Tortorella) sarà l’inviata speciale nel tempo, oltre che conduttrice dei tre appuntamenti quotidiani (alle 14, dentro Unomattina e nella Vita in diretta). Prova settimanale, udienze dal Potente come nel caro vecchio Confessionale, nomination e l’immancabile televoto: il meccanismo di “Ritorno al presente” non sfugge alle regole del reality, così come il cast di vecchie glorie e nuove leve assortito ad hoc.

Il destino di Ritorno al presente prese una piega che suonò come una batosta per Fabrizio del noce – allora direttore di Rai 1, già poco rincuorato dai risultati de Il ristorante di Antonella Clerici –  infatti a causa di un basso livello di ascolti (rispetto alle prospettive della rete ammiraglia della Rai), si rivelò un flop e terminò un mese prima della data prevista, concludendosi dopo sette puntate invece delle tredici previste.

La prima puntata dello show ebbe uno share leggermente inferiore al 20%, con circa 5.000.000 di spettatori, ma già dalla seconda puntata questi scesero vertiginosamente a 3.820.000, per circa il 14,80% di share. Nelle prime quattro puntate, dopo le quali si decise la chiusura anticipata, la media degli ascolti è stata del 15,60%. Gli ascolti bassi fecero sì che i concorrenti ritirati non venissero sostituiti per agevolare al meglio la chiusura del programma senza caos per il meccanismo.

Carlo Conti a Sorrisi e canzoni spiegò le ragioni dell’insuccesso:

Un po’ perchè Rai 1, diveramente dalle altre reti, non ha in palinsesto tutti gli spazi necessari per aiutare un reality a decollare. Non abbiamo spinto il pedale sulle liti fra concorrenti o le baruffe in studio. In più, aggiungo, forse il cast dei partecipanti non era azzeccatissimo.

Concludendo: “Io comunque non rinnego nulla e, tornando indietro, rifarei le stesse scelte