Antonella Clerici si lascia andare all’emozione all’inizio della puntata di È sempre mezzogiorno di giovedì 18 marzo 2021: una data difficile, scelta per ricordare le vittime del Coronavirus, e una puntata complicata, che arriva subito dopo la diretta da Bergamo per la commemorazione delle oltre 100.000 persone scomparse per/col/di Covid. Come sempre, però, ‘Antonellina’ entra in casa dei telespettatori in punta di piedi e oggi ancora più del solito.
La puntata si apre con una sorta di ‘disclaimer’. Non c’è nessuna intenzione di dimenticare, né di mancare di rispetto a chi non c’è più pur facendo intrattenimento, pur giocando in e con la cucina: la Clerici spiega che alla base di questa ora e mezza insieme c’è soprattutto l’intenzione di ritrovarsi insieme, di raccogliersi in un momento di spensieratezza, inseguendo quello spirito di unità che l’anno scorso ci ha visto cantare dai balconi per farci coraggio a vicenda. Una puntata che non vuole ‘stonare’ col tono comunque grave di una giornata che non è di lutto nazionale, ma che richiede raccoglimento e riflessione, anche per rendersi conto del momento difficile che stiamo vivendo ancora oggi: nulla è passato e il ricordo di chi non c’è più deve essere la molla per resistere, per impegnarsi in una condotta rispettosa delle regole. Perché la guerra non è finita.
L’attenzione di Antonella, e degli autori, per la giornata in memoria delle vittime del Coronavirus si manifesta anche nella scelta dell’outfit: una camicia di seta blu, bon ton, ma luminosa me si conviene alla conduttrice e al programma, ma per un giorno si rinuncia ai colori sgargianti tanto amati dalla Clerici.
L’emozione si sente nel discorso introduttivo, ma è sulle note di Viva la Vida dei Coldplay, scelta per aprire la puntata, che Antonella si lascia andare all’emozione. “Sono una di voi… questa canzone mi emoziona sempre, fa venire in mente tante cose” dice la Clerici. Ed è la rappresentazione stessa di chi oggi cerca di fare il proprio lavoro, come sempre, se e come può, ma non può non ricordare quella colonna di mezzi militari che portavano via le bare da Bergamo, che non riusciva più a far fronte al numero delle vittime dell’Epidemia.
Un anno dopo bisogna ricordare: la tv prova a darci una mano. Rimuovere o far finta di niente non aiuta a far passare questa lunga, difficile, complicatissima nottata…