E’ morto Gigi Vesigna. Tra Oscar Tv e giornalismo vero
Gigi Vesigna prima della morte si era levato gli ultimi sassolini, polemizzando contro Sanremo e Forte Forte Forte
Gigi Vesigna è venuto a mancare all’età di 83 anni. La notizia è stata diffusa dalla famiglia a funerali avvenuti.
E’ stato lo storico direttore di Tv Sorrisi e Canzoni per 21 anni (dal 1973 al 1994): grazie a lui è diventato il settimanale di spettacoli più popolare d’Italia, raggiungendo con i numeri di Sanremo degli Anni 90 i tre milioni di copie. Nel corso della sua carriera ha anche fondato e diretto Ciak, il mensile di cinema, ed è stato direttore di Forza Milan.
Negli ultimi anni Vesigna, dopo essere passato a Famiglia cristiana, ha continuato a scrivere di tv come collaboratore speciale del settimanale Oggi, condividendo i suoi aneddoti storici sul mondo della televisione e non risparmiando qualche frecciatina (non avendo nulla da perdere in vecchiaia).
Gigi Vesigna contro l’ultima Raffaella Carrà
Proprio a gennaio Vesigna ha preso una severa posizione contro Raffaella Carrà. Alla vigilia di Forte Forte Forte, commentando la polemica sull’epurazione di Lorella Cuccarini, ha dichiarato:
“Non mi è piaciuta. Raffaella non ha mai amato Lorella perché era quella che l’avrebbe potuta sostituire. Averla in trasmissione sarebbe stato un bel colpo. E non mi sembra proprio che il livello della giuria sia siderale. Io penso che una star come la Carrà dovrebbe essere capace di sparire in un pulviscolo magico. Dovrebbe diventare invisibile come Mina. Tra lei e Mina ufficialmente non ci fu mai rivalità, però quando fecero insieme Milleluci, metterme d’accordo sulla copertina fu una via crucis. Raffaella soffriva il complesso dell’altezza”.
Poi la sentenza, avveratasi, sulla fallimentare mission dello show:
“Ha sempre avuto un solo obiettivo: essere la prima fra nessuno. Per questo in questa nuova trasmissione avrà difficoltà a scoprire una nuova showgirl. Anche oggi non ama le rivali”.
Gigi Vesigna contro il televoto comprato a Sanremo
A dimostrazione di come Vesigna sia sempre stato un giornalista con la schiena dritta, che negli ultimi anni ha preso delle posizioni importanti, resta memorabile la sua intervista choc al Giornale nel 2012, in cui lanciò una bomba contro il televoto a Sanremo:
“A dire il vero aveva vinto Noemi, ma è rimasta in testa solo un quarto d’ora. Poi s’è scatenato il televoto degli amici degli amici e ha vinto Emma. Ha talmente vinto che Noemi è arrivata terza, neanche seconda. Ed era prima. Il televoto è una roba vergognosa, sai? Ti compri un call center, paghi 2 euro una telefonata che a loro costa 1,75 e vinci. È un modo per far soldi da parte della Rai e delle compagnie telefoniche. È un sospetto fondato. Due anni fa Pupo, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e il tenore Luca Canonici stavano per vincere con Italia amore mio. Sarebbe stato un disastro, perché non c’era proprio la canzone. Mi risulta che sia entrato in azione un funzionario della Rai. Morale: il loro numero di telefono ha smesso di funzionare, dava sempre occupato, ho provato io stesso a chiamare. E ha vinto Valerio Scanu, arrivato a Sanremo grazie ad Amici di Maria De Filippi, che era al secondo posto. Ma c’è riuscito solo perché avevano bloccato il numero telefonico di Pupo e del principe. Un ordine partito dall’alto. Ti ripeto: sono ipotesi. Le quali però, stranamente, ottengono i risultati che t’aspetti”.
Dal 1995 Vesigna è stato presidente insostituibile dell’Accademia del premio Regia Televisiva, vale a dire gli Oscar Tv ideati da Daniele Piombi.