D’Urso, Giletti e Perego: il triangolo dei veleni tv. TvBlog elegge il più ipocrita della domenica
Barbara D’Urso, Massimo Giletti, Paola Perego. Sono i re e reucci vecchi nuovi della domenica televisiva, che si sfidano a colpi di frecciatine sui giornali pur professandosi vecchi amici, o rivendicando un passato da ex-colleghi. Su Il Giornale di oggi l’autorevole Laura Rio interpella Barbara D’Urso, chiedendole di replicare a delle dichiarazioni (al vetriolo) di
Barbara D’Urso, Massimo Giletti, Paola Perego. Sono i re e reucci vecchi nuovi della domenica televisiva, che si sfidano a colpi di frecciatine sui giornali pur professandosi vecchi amici, o rivendicando un passato da ex-colleghi. Su Il Giornale di oggi l’autorevole Laura Rio interpella Barbara D’Urso, chiedendole di replicare a delle dichiarazioni (al vetriolo) di una recente intervista, a lei rilasciata da Massimo Giletti. Il conduttore dell’Arena, rosicone per la concorrenza sempre più insidiosa di Canale 5, additava così il neo-competitor domenicale tra le righe:
“Investire sullo scontro certamente paga in termini di audience, ma secondo me è una strada pericolosa perché significa alimentare una discussione violenta su argomenti, come per esempio l’islam e l’omosessualità, che già di per sé spaccano il nostro Paese. Non per niente noi quest’anno abbiamo deciso di diminuire l’idea di arena (cioè di scontro) e aumentare lo spazio di approfondimento. Ormai viviamo in una società di video-fango – tutti fanno video e li mandano alle redazioni – in cui conta solo la porno politica. Se si mettono nello stesso studio Sgarbi e Cecchi Paone, si sa dove si può arrivare. Se si invita la Santanchè che si mette a dire che ‘Maometto era un pedofilo’, non si può poi stupirsi. Forse è ora di fare un passo indietro. Altrimenti si creano solo dei mostri mediatici e si trasforma la tv in tele-trans”.
Che Giletti monitori Domenica Cinque minuto per minuto non è un mistero. Maurizio Costanzo, in un’ospitata domenica scorsa, fece notare simpaticamente la cosa, invitandolo a “spegnergli la D’Urso” perché lo distraeva. La conduttrice, solitamente non abituata a sparlare dei colleghi, questa volta è spinta giustamente a rispondere a tono alle accuse ricevute, neanche troppo velate:
Il game verrà chiuso alle 15.00 di domani.
“Noi non cerchiamo le risse, ma invitiamo i protagonisti della cronaca. E rispettiamo il codice di autoregolamentazione tv dei minori, tant’è che noi abbiamo schermato i volti dei bambini picchiati all’asilo di Pistoia, l’Arena no. E questo non ci ha impedito di ottenere gli stessi risultati d’ascolto nonostante noi abbiamo molti più break. Noi ci sentiamo sulla strada giusta. Ho già ribadito che abbiamo sbagliato solo due volte, con l’episodio di Maometto e la rissa con Cecchi Paone, e abbiamo chiesto ampiamente sucsa. Per il resto, non prendiamo lezioni di moralità da Giletti. Visto che siamo amici da vent’anni non vorrei fare polemiche, però credo che ora stia esagerando soprattutto perché io non ci metto solo la faccia, ma sono anche autrice. E’ giusto che difenda il mio lavoro”.
Effettivamente le accuse di Giletti denotano un sua ipocrisia di fondo (al di là dell’ostentare tv di qualità sulla pelle degli altri): all’inizio della stagione tv si dichiarava onorato della rivalità e riempiva la conduttrice di fiori e complimenti a mezzo stampa. Un fondo di ipocrisia, però, l’abbiamo rintracciato anche nell’ostinazione della D’Urso a difendere il non-trash dei suoi programmi, preferendo esprimersi in termini di “passionalità”. Quella passionalità su cui, abbiamo visto, ha detto la sua anche Aldo Grasso, paragonandola al trash volontario della ditta Perego.
A proposito della Perego, quest’ultima è al centro del triangolo più “velenoso” della tv, visto che lo stesso Giletti la additava come regina di tutti i mali televisivi al tempo della Talpa e l’ha messa in cattiva luce, a inizio stagione, rispetto alla sua erede domenicale. I due avevano lavorato insieme, ai tempi di Mattino in famiglia, e va detto che Guardì ha portato a battesimo in tv tutti e tre i conduttori.
La Perego ha, così, preso due piccioni con una fava, in un’intervista a Mattino Cinque dalla sua collega di agenzia Federica Panicucci (a Pomeriggio Cinque ovviamente non la vedremo mai). Ha, infatti, così commentato – con acredine neanche troppo nascosta – la sua “fuga forzata” dal trash:
“Credo a un certo punto sia stata un’etichetta che mi hanno attaccato e, attraverso il passaparola, è diventata realtà. All’inizio mi innervosiva. Ora sono molto contenta che, da quando manco dal video da sei mesi, la tv è diventata culturalmente molto elevata e non ci sono programmi trash. Io ho fatto quello che potevo, togliendomi dal video per un po’ di tempo”.
L’ex conduttrice di Buona Domenica spera in un futuro televisivo più disteso:
“Mi piacerebbe fare un programma comico, ma affiancando qualcuno piuttosto che condurlo. Devo sempre fare programmi dove devo essere autorevole, gestire la situazione, far rispettare le regole. Vorrei ridere e divertirmi, mentre qualcun altro si occupa dei tempi e degli spazi. Ce ne sono tanti di partner ideali, come Bisio, ma lì lavorano ragazze molto più giovani, ho superato i limiti di età, o Braida con il quale ho lavorato e che mi fa ridere da morire”.
L’ipocrisia del personaggio sta, forse, nel farci credere che la sua vita da disoccupata forzata e radiosa sia frutto di una libera scelta, mentre il suo primo ruolo da attrice – “fortemente voluto da Rossella Izzo” – potrebbe anche nascondere lo spauracchio di un contentino.
Insomma, qui non si vuole prendere le parti di nessuno e si ritiene che questi protagonisti delle tinte forti catodiche abbiano ugualmente dato prova di scarsa autenticità, presto o tardi. Secondo voi, pubblico sovrano di TvBlog, chi è il più ipocrita di tutti?