Dura la vita dell’inviato tv
Ormai l’attenzione dei media è calamitata non solo sui concorrenti dei reality, ma anche sugli inviati. In particolare, a contendersi la scena sono due personaggi molto particolari e per certi versi simili: Marco Mazzocchi e Paolo Brosio. Entrambi, infatti, rivendicano la formazione cronachistica – oltre ad aver militato entrambi nel mondo del calcio – prendendo
Ormai l’attenzione dei media è calamitata non solo sui concorrenti dei reality, ma anche sugli inviati.
In particolare, a contendersi la scena sono due personaggi molto particolari e per certi versi simili: Marco Mazzocchi e Paolo Brosio. Entrambi, infatti, rivendicano la formazione cronachistica – oltre ad aver militato entrambi nel mondo del calcio – prendendo la propria mansione come una vera e propria missione.
E’ soprattutto Mazzocchi, già alle prese con un’esperienza analoga sull’Isola dei Famosi, poi concorrente di Ballando con le stelle e ora pioniere di Wild West, a raccontare la dura vita dell’inviato di un reality:
“Massacrante. All’Isola ogni sera facevamo una riunione con i cameramen e gli autori per decidere che cosa mostrare nelle strisce quotidiane. Durante la notte i tecnici le montavano, e all’alba registravo i miei interventi”.
Il noto giornalista sportivo, reduce da una vetrina importante come Notti Mondiali, pare entusiasta della nuova avventura, che definisce stimolante perché “con i vip hai il sospetto che recitino un ruolo, mentre questi ragazzi saranno veri al cento per cento e accudire una mandria li metterà alla prova duramente”.
Mazzocchi ha preso la sua decisione di accettare l’occasione in Arizona perchè le vicende del mondo del calcio “lo avevano schifato” – sentenze comprese – e nostalgia a parte si mantiene fermo nella sua scelta, sicuro di continuare a fare il suo lavoro, che è la telecronaca di una competizione, senza sbavature.
Della stessa idea pare Paolo Brosio, anche lui datosi alle levatacce forzate nella convinzione della sacralità del ruolo…
“Da giornalista, mi piace ficcare il naso di persona. L’Isola è il numero uno dei reality e io sono ansioso di raccontare quest’avventura a modo mio. Per prepararmi sono andato a ossigenarmi in Trentino, lunghe scarpinate e tanto nuoto. Quest’anno sarà ancora più dura per l’inviato, la quotidiana sarà di 45 minuti e non di 25, i collegamenti con Quelli che il calcio molto più corposi e a causa del fuso orario la sveglia sarà alle quattro e mezza del mattino. Dovrò chiamare chi mi ha preceduto per chiedere qualche consiglio”.
Peccato che, per stessa ammissione di Giorgio Gori, Massimo Caputi l’anno scorso abbia commesso una sciocchezza, che ha pagato con l’esilio dal video.
C’è da augurarsi che il reality non dia alla testa anche ai nostri stoici neo-adepti.
[Fonte Il Giornale]