Home Serie Tv Duisburg – Linea di sangue, un racconto diviso in due parti che paga l’effetto poliziesco troppo in fretta

Duisburg – Linea di sangue, un racconto diviso in due parti che paga l’effetto poliziesco troppo in fretta

Duisburg-Linea di sangue riesce nella seconda parte a recuperare il pathos e l’azione che mancano nella prima dove, invece, l’effetto del poliziesco a tutti i costi si fa troppo sentire ai danni della fiction d’impegno civile

pubblicato 22 Maggio 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 19:29

La precisione tedesca tipica dei polizieschi made in Germany ha contaminato, per una sera, la fiction italiana. Succede, così, che Duisburg-Linea di sangue converte la propria missione da film-tv di impegno civile a poliziesco sì tratto da un vero fatto di cronaca, eppure troppo distante dalla sua idea originaria.

La sceneggiatura, sia chiaro, cerca di essere il più vicina possibile ai fatti di cronaca che hanno portato nel 2007 all’uccisione di sei italiani a Duisburg, ma nel raccontarli cade nella didascalia facile, allontanandosi dall’inchiesta ed avvicinandosi, piuttosto, al poliziesco da prima serata.

Il che vuol dire trovare due protagonisti su cui caricare un’altra linea narrativa, che giochi con le diffidenze tra due popoli e costruisca un rapporto tra i due investigatori che trasforma, però, il racconto in un ibrido che spinge troppo, almeno nella prima parte, su una sensazione di film che punta solo all’azione.

Bisogna aspettare la seconda parte per addentrarsi di più nella vicenda da cui è tratto il racconto: l’arrivo in Italia, la caccia all’uomo, le intercettazione riescono finalmente a svelare un altro livello, più vicino all’intento originale.

Il tutto, per riuscire a catturare il pubblico generalista già avvezzo sia ad indagini che a fiction d’impegno civile, provando quindi ad unire i due generi ed a realizzare un prodotto alla portata di tutti e che, soprattutto, rispetti la mission della Rai di proporre un racconto coerente con la Settimana della legalità.

Duisburg-Linea di sangue vive su questo doppio binario, portando a casa nella parte finale i momenti di maggiore pathos ed interesse, a cui si arriva, però, pagando una prima parte che poco offre in termini di attrazione e che si gioca la carta del telefilm alla tedesca troppo in fretta.