Duck Dynasty, A&E cambia idea: Phil Robertson tornerà nella quinta stagione
A&E ha deciso che Phil Robertson tornerà nella quinta stagione di Duck Dynasty, nonostante lo avesse sospeso dalle riprese dopo le sue dichiarazioni sull’omosessualità, che avevano suscitato numerose polemiche, che però non interessano ai fan
Le richieste del fan hanno avuto la meglio: A&E ha deciso di riportare in onda Phil Robertson, protagonista del reality “Duck Dynasty”, dopo le sue dichiarazioni sull’omosessualità della scorsa settimana. Il network, inizialmente, aveva deciso di allontanarlo dalle riprese della quinta stagione, ma le pressioni dei fan hanno spinto il network a ripensarci.
Nei giorni scorsi, la rivista “GQ” aveva diffuso alcune dichiarazioni che Robertson aveva rilasciato in un’intervista che uscirà nel numero di gennaio, nel quale esprime il suo pensiero sull’omosessualità, rispondendo alla domanda “Cosa è peccaminoso secondo te?”:
“Iniziamo con l’atteggiamento omosessuale. L’essere bestiali, andare con una donna, poi un’altra, poi un’altra, e quegli uomini. Per me, in quanto uomo, una vagina sarebbe molto più desiderabile dell’ano di un uomo. Sono fatto così. Sto solo pensando: c’è di più! Una donna ha di più da dare! Voglio dire, dai, ragazzi! Capisci cosa voglio dire? Non è razionale, amico mio, non è razionale”.
Immediate le proteste, tant’è che A&E, che in America trasmette il reality, aveva deciso di sospendere la presenza di Robertson dallo show nella quinta stagione.
La decisione del network ha scatenato le ire di alcuni personaggi politici conservatori e di molti fan che hanno espresso la loro contrarietà su una pagina Facebook che ha ottenuto 1,7 milioni di “mi piace”. Di fronte ad una così massiccia richiesta del pubblico di riportare in onda Phil Robertson, il network ha fatto un passo indietro. In un comunicato sottolinea il motivo per cui aveva deciso di allontarlo dal programma:
“Come global media company, i valori dei network A&E sono incentrati sulla creatività, l’integrazione ed il rispetto reciproco. Crediamo sia un privilegio per i nostri marchi essere invitati nelle case delle persone e lavoriamo con un forte senso di integrità. Per questo abbiamo reagito così velocemente alla recente intervista di Phil Robertson. Sebbene i commenti di Phil riflettano le sue opinioni personali basate sulle sue credenze, e sul suo viaggio, lui e la sua famiglia hanno pubblicamento espresso il loro rimpianto per il ‘linguaggio crudo’ che ha usato ed il fraintendimento delle sue opinioni basati sull’articolo. Lui ha anche chiarito di non ‘aver mai incitatoo incoraggiato l’odio’. Noi di A&E abbiamo espresso la nostra delusione verso le sue parole nell’intervista”.
Il network, però, ha anche ammesso che le parole di Phil hanno provocato imbarazzao, ma non possono danneggiare tutto lo show:
“Ma Duck Dynasty non è uno show su un solo uomo. Ha successo perchè ha come protagonista una famiglia che l’America apprezza. Come avrete visto in numerosi episodi si riuniscono per pregare per l’unione, la tolleranza ed il perdono. Questi sono valori che anche i network A&E considerano importanti. Quindi, dopo delle discussioni con la famiglia Robertson e con alcune associazioni, A&E ha deciso di ripristinare le riprese della prossima stagione di Duck Dynasty in primavera con tutta la famiglia Robertson”.
L’occasione, però, servirà a lanciare una campagna di sensibilizzazione:
“Lanceremo delle pubblicità progresso sull’unione, la tolleranza e l’accettazione tra tutti, un messaggio che supporta i nostri valori e quelli su cui si basa Duck Dynasty”.
Si conclude così una vicenda che aveva scosso A&E, di fronte ad una decisione difficile ma che avrebbe potuto evitare ulteriori polemiche: allontanare Phil Robertson dal programma avrebbe significato non appoggiare le sue dichiarazioni. Ma “Duck Dynasty” senza il protagonista non sarebbe potuto proseguire, tant’è che la famiglia Robertson aveva avvertito il network di essere pronta a lasciare lo show se non avesse cambiato idea.
Allora, la decisione di A&E è stata spinta sì dalla valutazione sulla soggettività delle dichiarazioni di Phil, ma anche sulla necessità di mandare in onda uno show che è diventato popolare solo nelle ultime stagioni: la prima puntata della quarta stagione è stata vista da 11,7 milioni di telespettatori, numeri che un network non può lasciarsi scappare, neanche per colpa di una polemica.
[Via Vulture]