Drive IN, 40 anni fa la prima puntata del fenomeno della tv pop (che incontrò la cultura d’élite)
40 anni fa andava la prima puntata di ‘Drive IN’, ideato da Antonio Ricci. Il successo del varietà cult trasmesso dalla ‘giovane’ Italia 1
4 ottobre 1983. Quante cose saranno accadute quel giorno nella vita di ognuno di noi, sicuramente in quella professionale di Antonio Ricci è cambiato più di qualcosa, anche grazie a Drive IN. Esattamente oggi, 4 ottobre 2023, cade il quarantesimo anniversario dall’esordio dello show comico che ha avuto il pretesto di giocare con le abitudini degli Italiani …per farci ridere di noi stessi.
Il successo di Drive IN
L’idea
Ricci aveva un’idea ben chiara sulla realizzazione del programma portando in scena una caricatura di una società che si stava misurando con le mode dell’esagerazione, dell’eccentrico. Di un’Italia che stava attraversando una delicata fase evolutiva nella moda, degli usi e costumi, un paese alle prese con gli scandali in politica.
Un mix di ingredienti che si sono raggruppati in un unico contesto dove parodiarli con le chiavi dell’ironia, del sarcasmo e di quella satira che diventava sempre più accattivante e al contempo piacevole sul piccolo schermo.
Il cult
Il creatore di Drive IN, Antonio Ricci, non a caso vede la sua creatura come “una macedonia di generi, una via di mezzo tra sit-com, varietà, effetti speciali, satira politica, parodie, gag, barzellette, tormentoni“.
Da “Troppo giusto!” ad “A me, me pare ’na strunzata”, “È chiaro ’stu fatto”, “Has Fidanken” e “Teomondo Scrofalo”. Citazioni tratte dallo show che tutt’oggi ritornano nelle bocche di chi ha vissuto l’era di Drive IN. A queste si aggiungono al ricordo delle parodie dei film campioni d’incasso e dei telefilm (Bold Trek con la coppia Boldi-Teocoli).
I personaggi
A proposito dei personaggi “mitici” di Drive IN ricordiamo il bocconiano rampante Sergio Vastano, il paninaro sfigato Enzo Braschi, il vigilante Vito Catozzo di Giorgio Faletti e la top model pentita Antonia Dell’Atte. Senza dimenticare i monologhi di Gianfranco D’Angelo e la satira pungente di Ezio Greggio, Enrico Beruschi e della moglie dell’onorevole Coccovace (Caterina Sylos Labini), le comiche di Benny Hill e le curve pop delle Ragazze (parlanti) Fast-Food.
Elementi e personaggi che hanno dato un contributo enorme alla giovanissima Italia 1 che ne abbracciò il progetto, dal 1983 al 1988. Drive IN infatti rientra in quel periodo di vita della rete Mediaset (allora Fininvest) in cui viene costruita la sua identità.
Drive IN, quando la cultura Pop incontrò la cultura d’élite
L’impronta resta storica, un cult per antonomasia. Questo venne confermato anche da personalità del mondo della cultura e dello spettacolo apparentemente lontani dalla tv ‘popolare’ e invece molto più vicini di quanto si possa pensare. Ne citiamo alcuni:
Il regista Luciano Salce (da Epoca, 1985) : “Drive In? Non posso che parlarne bene: anzi, benissimo. È un programma nuovo, moderno, frizzante, che rinnova notevolmente il settore dell’umorismo”.
Il poeta Giovanni Raboni: ““Drive In è una specie di congegno ad orologeria a bassissimo rischio, uno spazioperfettamente programmato in cui anche gli effetti di improvvisazione sono frutto di una professionalità precisa e paziente”.
Ancora, il regista Federico Fellini che nel 1986 dichiarò a l’Unità: “È l’unico programma per cui vale la pena di avere la tv”. Si aggiungono gli elogi del semiologo Umberto Eco che in un supplemento de La Repubblica (1986) ne risaltò il ritmo: “noi siamo passati dal ritmo di valzer a quello di rock’n’roll senza perdere nessuna memoria”. Il critico letterario e tv Beniamino Placido rimase “affezionato” al programma. Addirittura, l’ex direttore di Rai 3 e critico letterario Angelo Guglielmi, rivelò di volersi ispirare allo show per poterlo scegliere come modello di riferimento.
Una lunga storia, quella di Drive IN, celebrata in questi giorni.
40 anni di Drive IN: l’inaugurazione di Piazza Gianfranco d’Angelo e la foto con gli autori storici dello show
Giovedì 21 settembre, in occasione della presentazione della 36ma stagione di Striscia la Notizia, è stata inaugurata una targa in onore di Gianfranco D’Angelo (l’attore scomparso nell’estate 2021, nonché primo conduttore di Striscia insieme a Ezio Greggio e protagonista di Drive In). A lui è stata intitolata la piazza dove sorgono gli studi del tg satirico, ora Piazza Gianfranco d’Angelo.
In più, lo spettacolo è stato celebrato per il quarantennale anche con una rivisitazione della scenografia insieme agli autori storici dello show. Antonio Ricci, Lorenzo Beccati, Max Greggio, Gennaro Ventimiglia, Michele Mozzati, Gino Vignali, Giorgio Gherarducci e Marco Santin.