Drive In
L’Amarcord suscita sempre un certo fascino, o almeno questo è ciò che è emerso dai commenti al post dedicato ad Odiens. Per continuare con la carrellata dei programmi diretti dal grande Beppe Recchia, ho scelto di mostrarvi oggi la sigla di Drive In. Anche chi non era ancora nato all’inizio degli anni ’80 – Drive
L’Amarcord suscita sempre un certo fascino, o almeno questo è ciò che è emerso dai commenti al post dedicato ad Odiens.
Per continuare con la carrellata dei programmi diretti dal grande Beppe Recchia, ho scelto di mostrarvi oggi la sigla di Drive In.
Anche chi non era ancora nato all’inizio degli anni ’80 – Drive In è andato in onda dall’83 all’88 – o era troppo giovane per seguire certi programmi, avrà sicuramente sentito nominare questa trasmissione divenuta un cult e ideata da Antonio Ricci.
Ad onor del vero, la prima edizione non ha avuto la regia di Beppe Recchia, ma quella di Giancarlo Nicotra. Il nome di Recchia, che ne ha diretto ben quattro edizioni, è comunque storicamente legato al programma.
Tra i tantissimi artisti che sono passati in quell’incredibile contenitore di comicità, ricordiamo Ezio Greggio, Gianfranco D’Angelo, Zuzzurro e Gaspare, Carlo Pistarino, Enrico Beruschi, Enzo Braschi, Giorgio Faletti e tanti altri. Molti di essi sono ancora ricordati proprio per i personaggi che interpretavano al tempo: come dimenticare i quadri di Teomondo Scrofalo venduti da Greggio (nella foto), il “giumbotto” di Faletti o il “Pippo, Pippo, Pippo” del Tenerone D’Angelo?
Ecco a voi la sigla di Drive In: